Sito denuclearizzato

martedì 13 maggio 2014

EXPO 2015: I soliti noti

Quello che sta emergendo su EXPO 2015 è allucinante, ma altrettanto allucinante trovo che sia il solito disfattismo all'italiana, il qualunquismo con cui si decreta che "sono tutti uguali", il cinismo con cui si afferma "siamo italiani".
Ebbene, forse cose come quelle accadute sugli appalti di EXPO 2015 succedono anche perchè siamo un popolo ipocrita, che grida sempre allo scandalo ma scorda anche altrettanto facilmente, che non si indigna se un commesso non batte lo scontrino, che si atteggia uomo di mondo quando un artigiano o chi per esso ci strizza l'occhio per fare il lavoro in nero e noi accettiamo. Non ci sono detrazioni che tengano, è un problema culturale non certo della politica. Quest'ultima è solo lo specchio di ciò che siamo. Se il Berlusconismo ha imperato per vent'anni non è certo stato merito del Cavaliere, ma colpa nostra e della sinistra.
In merito a EXPO 2015, trovo altrettanto ipocrita gridare allo scandalo e pretendere di chiudere i battenti, come chiede Grillo. Capisco la campagna elettorale, ma il NO a oltranza, su qualsiasi appalto o opera pubblica è demagogico, soprattutto detta da uno che delle privatizzazioni vorrebbe fare la norma (da privato, Grillo guadagna centiaia di migliaia di euro con il suo blog e la pubblicità). Le Grandi Opere alimentano sempre le tasche degli stessi? e l'indotto? nessuno se ne ricorda mai. 
Chiudere EXPO, oltre al contraccolpo economico, avrebbe anche decise ripercussioni morali: sancirebbe la sconfitta davanti al malaffare. Sarebbe come decidere di ritirare i magisrati e le istituzioni dal Meridione, perchè c'è la Mafia e spendiamo un sacco di soldi all'anno per contrastarla.
Quanto predicato da gente come Grillo fa sicura presa sull'elettorato, ed è per questo che queste parole vanno considerate come sciacallaggio (ancora un volta) politico. Ci si getta sulla preda, la si sbrana, le si da il colpo di grazia, invece che rimboccarsi le maniche e cercare di salvarla. Peccato che la preda siamo noi.

Saluti

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