domenica 28 dicembre 2008
Paese che vai Problema che trovi?
venerdì 26 dicembre 2008
Unione Europea in Erasmus
mercoledì 24 dicembre 2008
La Rivoluzione di Babbo Natale
martedì 23 dicembre 2008
IKEA ed Energie Pulite
Mi sono informato, anche perchè Ikea non mi sta per nulla simpatica (soprattutto dopo l'interessante intervento di La Mente Persa sul tema), e sapere se davvero la casa svedese abbia investito così tanti soldi in un progetto di questo tipo equivaleva, in un qualche modo, a darle una seconda chance.
Ad ogni modo, quello che ho scoperto è proprio quel che dicevo all'inizio: Ikea ha portato avanti un progetto per installare presso la filiale di Corsico (Milano) uno dei più grandi sistemi geotermici d'Europa. Si tratta di 302 sonde che raggiungono una profondità di circa 125 m. Grazie al gradiente termico che si crea fra la superficie terrestre e la profondità raggiunta, sfruttando un sistema a pompa di calore, si è in grado di produrre aria calda per la ventilazione invernale ed aria fredda per quella estiva.
Non conosco i dettagli dell'investimento economico, anche se Ikea conta di recuperare i soldi nel medio/lungo termine grazie ad una riduzione (si stima) di circa il 50% dei costi dovuti a riscaldamento e raffrescamento.
Decisivo, comunque, è stato il contributo del Comune di Milano, che ha in questa maniera dato vita ad un progetto parallelo di studio relativamente all'impatto che possa avere un'installazione geotermica di grosse dimensioni in un'area fortemente urbanizzata come quella milanese.
Che sia un modo di rilanciare la Geotermia, nata in Italia un centinaio di anni fa, ma negli ultimi tempi persa completamente di vista? staremo a vedere.
Saluti
lunedì 22 dicembre 2008
I dati sulla Cassa Integrazione
domenica 21 dicembre 2008
Silvio I, Presidente d'Italia
venerdì 19 dicembre 2008
Non c'è posto per i disonesti
Nelle ultime settimane si è scatenata una caccia al disonesto.
Come giustamente scriveva ieri Concita De Gregorio, sul suo quotidiano intervento su L'Unità, in ogni democrazia c'è persecuzione del disonesto. Se il disonesto viene beccato, esso viene anche inquisito e giudicato: è nel normale corso delle cose.
La Sinistra, oggi, sta chiedendo questo per i collusi.
La Destra no.
La Sinistra, oggi, sta cercando di fare pulizia, di fare in modo che chi si è sporcato le mani faccia un passo indietro.
La Destra no.
Ecco perchè oggi, come ieri, affermo che Sinistra e Destra non sono la stessa cosa e non lo saranno mai.
Agli amici che hanno letto e commentato il mio intervento di ieri, dico allora:
Mi piace Veltroni? non posso affermare che sia uno dei miei preferiti, ma oggi, alla direzione nazionale del PD ha detto una gran cosa, e cioè che nel PD non c'è posto per i disonesti.
Quanto valgano queste parole all'atto pratico lo scopriremo, ma quello che mi fa ben sperare è che dichiarazioni analoghe non si odono dalla Destra da almeno quindici anni.
Ricordiamocelo.
Saluti
giovedì 18 dicembre 2008
Un Caos Sinistro
Sento solo un rumore bianco di voci indefinite.
Nella caotica accozzaglia che mi circonda, distinguo di tanto in tanto "Questione Morale", "Destra e Sinistra", "Magistratura Corrotta", "Inquisiti", ed altre espressioni che, oramai, non sono altro che slogan.
Mi tappo le orecchie.
Nell'ovatta generata dal palmo delle mie mani provo a pensare a mente lucida, per quanto possibile, e mi interrogo sul senso di questi scandali che stanno rallegrando i cinici di inizio millennio, i puri dal cuore telegenico, i grandi fratelli della nostra vita. Il PD è diventato come il PdL? Il centro sinistra si è finalmente rivelato per quello che è: nè più nè meno un partito come quello del Grande Capo?
E' proprio così?
Io dico di no, per il semplice fatto che Destra e Sinistra non sono la stessa cosa e non lo saranno mai: c'è chi condivide Neo Liberismo e Fascismo, e chi no.
Ora, io credo e spero che il PD stia pagando lo scotto inevitabile per essere nato come partito aperto a chiunque, dalla sinistra al centro, dall'alto e dal basso, senza filtro, senza vaglio.
Le intenzione forse erano buone. I fatti non potevano essere probabilmente differenti da quello che stiamo vivendo.
Come detto, mi lasciano indifferenti i gongolanti sbrodolamenti di autocompiacimento della Destra: basta aprire un qualsiasi giornale per vedere che razza di personaggi bazzicano l'area di governo italiana.
Quello che mi auguro, è che invece la Sinistra (o Centro Sinistra che sia), stia spurgando, a pochi mesi (in fine dei conti sono davvero pochi, se ci pensiamo), dalla fondazione del PD quel pus che la inquina. E mi auguro che, al più presto, le teste pensanti ed oneste (e ce ne sono, perchè, lo ripeto, Destra e Sinistra non sono e non saranno mai la stessa cosa), si alzino ed in un moto d'orgoglio ricomincino ad intraprendere un percorso democratico e politico serio e coraggioso.
Saluti
mercoledì 17 dicembre 2008
Costituzione Fai da Te
Entrambi questi eventi, a mio parere, si legano con vicende che toccano da vicino il nostro Premier che, come di consueto, non amando troppo il confronto ed il dialogo decide di risolversi i problemi da solo, senza interpellare i suoi fidi scudieri, figuriamoci l'opposizione o il popolo italiano.
In questo caso, però, nel dichiarare di voler cambiare la Costituzione riscrivendola a sua immagine e somiglianza, come lui stesso ha ammesso, Berlusconi non tiene conto di un paio di cose:
1) Per cambiare la Costituzione è necessaria l'approvazione dei 2/3 del Parlamento;
2) Per cambiare la Costituzione sono necessari due passaggi Camera-Senato;
3) Nel caso le due condizioni precedenti non siano verificate, è necessario andare allora al Referendum, senza quorum, con cui il Popolo Italiano può decidere o meno di cambiare la Carta Costituzionale, così come ce la hanno passata e lasciata in eredità i Padri Costituenti;
Poichè Berlusconi sa che, nelle terza condizione, probabilmente la riforma non verrebbe mai approvata, ecco che cerca di raggirare e "comprare" parte dell'opposizione. Con l'UDC non c'è storia: basta chiamare e loro accorrono. La Sinistra è fuori gioco perchè non siede più in Parlamento. Il PD, in parte, potrebbe prestarsi all'inciucio.
Ormai la corruzione dilaga, gli scandali pure, ed il PD, ahimè, non ne è immune. Di più: la parte sana del Partito Democratico (che sono sicuro esistere), fa fatica a dimostrare di essere tale, soverchiata dalla confusione e dal caos.
Ed allora partono i proclami e le aperture verso i vaneggiamenti del Premier.
Ma io mi chiedo: ci rendiamo conto? insomma, dare apertura alla modifica della Costituzione ad un uomo che ha avuto almeno sette processi caduti in prescrizione perchè si è fatto una legge ad hoc per abbreviare i termini della prescrizione stessa? un uomo che del conflitto di interesse e della Società per Ricchi ha fatto la sua vocazione? non dico "la sua politica" perchè Berlusconi non sa nemmeno cosa sia la Politica.
Parte del PD sta dando credito ad un ex Piduista? una sorta di massone golpista? e stiamo parlando di riformare la magistratura e di riscrivere la Costituzione con i Cicchitto, gli Schifani, i Bossi?!? ma ci rendiamo conto?
Vorrei invitare quei pochi tenaci che seguono il mio blog ad andare sul sito Voglioscendere e firmare l'appello di Massimo Fini e Marco Travaglio in difesa della Costituzione.
Cerchiamo di riflettere su questi temi, cerchiamo di dar loro voce, cerchiamo di ragionare su che cosa abbiamo e su che cosa rischiamo di perdere.
L'allarmismo non mi è mai piaciuto, ed in un paio dei miei interventi ho anche avuto modo di esprimermi in maniera critica nei confronti di Marco Travaglio che, per quanto persona preparatissima e rispettabilissima, tende a fare talvolta del facile disfattismo (per altro sempre perfettamente documentato), senza proporre soluzioni o alternative.
In questo caso, però, credo che l'imperativo sia alzare la testa e far sentire la nostra voce a quelli che, di ascoltarci, non hanno mai avuto gran voglia, ora meno che mai.
Saluti
sabato 13 dicembre 2008
Il Nano Bagonghi
giovedì 11 dicembre 2008
Dialogo Bipartisan
A fare da contorno i soliti ex Democristiani che, succeda quel che succeda, sono sempre pronti al confronto, tanto a loro di destra e sinistra non gliene è mai fregato gran che, l'importante era ed è far sopravvivere la Grande Balena Bianca.
L'unico che continuta a mostrare coerenza, bisogna dire le cose come stanno, è Di Pietro, che di aver a che fare con Berlusconi proprio non ne vuole sapere.
Ma possibile che la Sinistra, per bocca anche di giornali come l'Unità o il Manifesto, non abbia nulla da dire? d'accordo che sono spariti dal Parlamento, ma si stanno riorganizzando? hanno imparato qualche cosa?
Saluti
mercoledì 10 dicembre 2008
Resistenza Togata
Cosa li accomuna? direi il senso dello Stato e l'amore per la legalità.
Sono uomini e donne che, senza guardare in faccia a nessuno, hanno indagato su mafiosi e faccendieri, politici e uomini di potere, portando alla luce alcune fra le pagine più sporche e delicate della storia della Repubblica: Tangentopoli e la P2.
Faccio questo breve intervento, oggi, nonostante ci siano molti altri argomenti di cui parlare, per quello che si legge sui giornali negli ultimi giorni, cioè lo "scontro" fra le procure di Salerno e Catanzaro, e per il fatto che ritengo la chiarezza su questo argomento fondamento etico del vivere sociale.
A tal proposito ho visto l'ultimo "Passaparola" di Marco Travaglio (lo potete trovare sul sito di Beppe Grillo), che parla proprio di questo presunto scontro fra procure.
Al di là dei giudizi personali su Travaglio, che personalmente trovo spesso più disfattista che costruttivo, va detto a suo merito che raramente cade nel tranello di presentare opinioni personali, ma cerca sempre di motivare le sue tesi con ricerche dettagliate ed approfondite.
Ebbene, su De Magistris, in particolare, veniamo a sapere che prima di essere rimosso dal suo incarico e trasferito, aveva aperte tre indagini molto importante e delicate:
1) Il caso dei depuratori calabresi, per i quali l'Unione Europea aveva stanziato 800.000.000 di Euro di cui s'è persa completamente traccia;
2) Il caso sulle toghe lucane, che coinvolgeva un discreto numero di magistrati, avvocati, uomini di peso, politici, ecc;
3) Il caso "Why Not" su Saladino, capo della Compagnia delle Opere (braccio economico di Comunione e Liberazione), che, fra gli altri, aveva coinvolto ampiamente Mastella;
Tutte e tre queste indagini sono state tolte a De Magistris.
Perchè? per conflitto di interesse ed incompatibilità, si dice.
Ma è proprio vero?
Noto sempre più con sconcerto, andando a rivedere la storia recente italiana, che esiste una parte di magistratura che lotta e combatte contro "l'italietta" che tanto mi fa schifo. Quell'italietta per cui siamo tristemente noti all'estero, quella del sorriso e dell'aiuto all'amico, quella della battura che nasconde la pistola o l'attentato, quella della Mafia e dei poteri forti.
Contro questa italietta c'è gente che si batte, ogni giorno in prima linea, ed alcuni di questi sono proprio taluni magistrati.
Sempre la storia recente italiana mi insegna che spesso e volentieri i poteri forti toccati dalle inchieste giudiziarie o dagli scandali, o magari anche solo dalla coscienza della gente, gridano forte, fanno fumo e polvere per sviare l'attenzione, per distrarre, per avere giusto il tempo di rimettere le cose al loro posto.
Mi sorge allora il dubbio che anche questa volta la faccenda sia questa.
Ci sono delle verità che vengono svelate e rese pubbliche, da qui i polveroni sollevati per nasconderle
Di più ancora.
Quando Berlusconi ed il Governo (ma il discorso è molto più generale), parlano di mettere le mani sulla magistratura, dicono che occorre una riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, che si devono separare le carriere di giudici e magistrati e che, per fare questo, sono disposti a modificare la nostra Costituzione, soprattutto sono disposti a fare tutto questo nonostante le manifestazioni, e non solo di piazza, di tantissime persone e senza interpellare l'opposizione, allora, in questi casi, prendo paura perchè mi sembra che la storia si ripeta.
Che fare, allora? stare zitti nauseati da tanto schifo, tanto Destra e Sinistra sono uguali? nascondere la testa sotto la sabbia e tacere sperando che, prima o poi, le cose migliorino? o magari soffocare nel cinismo più sfrenato, tanto non cambierà mai nulla e sarà sempre peggio?
Preferisco lasciare la risposta alla citazione di una frase rimasta storica, e pronunciata da Saverio Borrelli a conclusione del suo discorso di inaugurazione dell'anno giudiziario 2002 (12 Gennaio 2002), contro le "mire espansionistiche" di una certa politica e di certe forze che, quotidianamente, lavorano per minare la giustizia, la libertà e lo stato di diritto in Italia.
La frase fu
"Resistere! Resistere! Resistere, come sulla linea del Piave"
Saluti
martedì 9 dicembre 2008
Don Chisciotte e le Pale Eoliche
Ebbene, questa novella ha una versione molto più moderna che pochi conoscono e che si svolge e snoda ai giorni nostri, coniugata in un passato recente così come al presente e, temo, anche in un prossimo futuro. La storia di cui sto parlando è quella dei vari e diversamente vestiti Don Chisciotte del XXI secolo che, armati di alabarde di ignoranza ed ottusi scudi di disinformazione, si cimentano in tenzone analoga a quella del loro nobile avo. Non cavalcano un ronzino ma giornali e televisioni, non vestono un'armatura di ferro ed acciaio ma doppio petti e cravatte inguradabili, non combattono i mulini a vento ma i Mulini Eolici, una fra le soluzione tecnologiche, a oggi, più produttive dal punto di vista energetico (e, quindi, economico), e meno invasive per l'ambiente che ci circonda.
Ma andiamo con ordine.
Non voglio fare un intervento per raccontare la storia delle pale eoliche, nè per indagare le noiose lungaggini burocratiche che stanno dietro all'installazione di un moderno Mulino a Vento: vorrei solamente riportare due numeri, per tentare di arricchire il quadro di conoscenze che stanno dietro a questa tecnologia.
Si parla di crisi energetica. Si parla di inquinamento e caro carburante. Si parla di ambiente.
Queste sono le premesse, i dati di fatto.
Pochi sanno che, quando si parla di "energia", in realtà si intende "petrolio", ma non perchè il petrolio sia in ogni ambito la fonte primaria, ma perchè è semplicemente diventato un'unità di misura (tpe o tep, in inglese, ovverosia Tonnellata di Petrolio Equivalente).
Pochi sanno che, quando si parla di energia, in realtà si intendono tre forme di energia: Energia Calda (per riscaldare le case, per esempio), Energia Fredda (per raffrescare i nostri appartamenti in estate, per esempio), ed Energia Elettrica.
Pochi sanno che nella maggior parte dei casi la prima forma di energia citata (Calda) si ottiene per combustione (gas naturale, carbone, nafta, biomasse, ecc), la seconda si ottiene tramite macchine che usano Energia Elettrica (grossi gruppi frigo), la terza di ottiene in minima parte da fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, eolico), ed in massima parte da grosse centrali con turbine o motori, principalmente che bruciano gas naturale.
Oltre ai combustibili fossili (benzina e gasolio), nei trasporti, l'Enrgia Elettrica è quindi la vera forma (e non fonte) energetica utilizzata al giorno d'oggi.
Questo il quadro.
Quello che preme chiarire è che, attualmente, in Italia solamente il 5-7% della totale produzione di energia (nelle tre forme viste sopra) deriva da fonte rinnovabile.
Chiarisco una cosa: per avere un corretto metro di confronto, si consideri che di media una casa ha un interruttore da 3kW per l'alimentazione elettrica dalla rete.
Una centrale idroelettrica da 1MW (quindi 1.000 kW) è in grado di soddisfare le esigenze di circa 330-340 case.
In ambito eolico ormai la tecnologia ha prodotto (produce ed installa, per fortuna), mulini da circa 80 metri di altezza, con pale da 40-50 metri di lunghezza (queste sono le taglie più grosse). Una torre eolica può quindi arrivare ad un totale di circa 120-130 metri di altezza e produrre fino a 2,5 MW elettrici e soddisfare, secondo il calcolino fatto prima, le esigenze di circa 830-840 famiglie.
I Don Chisciotte dicono che i mulini eolici deturpano il territorio. Molto soggettiva come analisi.
Inoltre, sempre più spesso, al proprietario del terreno su cui viene installata la torre eolica si fornisce energia gratis o addirittura si paga un affitto annuale. Chi direbbe di no?!?
Le torri eoliche hanno emissioni zero.
Un parco di medie dimensioni, costituito quindi da circa 20-30 torri eoliche, vede un installato di circa 50-70 MW, a sufficienza per venire incontro alle esigenze di circa 20.000 famiglie. Considerando nuclei medi di 2 o 3 persone, stiamo parlando di circa 50.000-60.000 abitanti.
Certo, per fare dei calcoli precisi bisognerebbe chiamare in causa l'Energia Elettrica espressa in MWh/anno (come appare nelle nostre bollette), e non la potenza installata, espressa in MW, ma l'analisi vuole essere solo qualitativa.
Questo intervento per invitarvi a non credere come allocchi ai detrattori delle fonti rinnovabili e dell'eolico in particolare, anche se è da chiarire che, purtroppo, in Italia le maggiori potenzialità eoliche si hanno al Sud, per la costanza dei venti. Venti troppo forti o discontinui non si sposano infatti con questa tecnologia.
Sarà l'eolico una riserva per il futuro? penso di sì.
Sarà la soluzione ai problemi energetici attuali? certamente no, per lo meno non sa solo, anche se può dare un importante contributo, soprattutto a livello locale.
Aiuterebbero inoltre, in questo senso, un po' più di educazione e comportamenti virtuosi da parte di ciascuno di noi.
Saluti
lunedì 8 dicembre 2008
Tema Ambiente
Il testo, presentato dalla Germania del Cancelliere Merkel l'anno scorso, è ormai arrivato alla sua terza revisione (per mano francese, attuale presidenza di turno), ed avrà l'obiettivo di dettare le linee guida per i 27 Paesi dell'Unione a partire dal 2010, anno in cui il Protocollo di Kyoto scadrà.
Con la crisi economica economico finanziaria in casa, pochi Paesi sono disposti ad accollarsi ulteriori tagli ed investimenti per la salvaguardia del Pianeta, per la riduzione delle emissioni di CO2 e per l'efficienza energetica, primi fra tutti (ahimè) Italia a Polonia.
Le richieste di questi due Paesi, assieme ad alcuni altri, sono quelle di avere dei "benefit" per l'industria pesante e termoelettrica, cioè per i settori più critici sia dal punto di vista dell'inquinamento (la Polonia, per esempio, fa ancora largo uso di carbone nelle sue centrali), che della produzione e dell'impiego di forza lavoro.
L'Italia ha imposto un pesante diktat all'obiettivo della UE del cosiddetto pacchetto "20-20-20", ovverosia di riuscire, entro il 2020 e rispetto ai livelli del 1990, a portare al 20% la produzione di energia da fonte rinnovabile
l'Italia è attualmente ferma ad un misero 5-7%
a ridurre del 20% le emissioni di CO2
l'Italia, dal 1990, ha incrementato le sue emissioni di circa un +5-8% e ne consegue che, per rientrare negli obiettivi del 20% dovremo ridurre le emissioni di un 25-28%
e di migliorare del 20% l'efficienza energetica.
Oltre agli sgravi per i settori più a rischio, il Governo italiano chiede, qualsiasi sia la versione definitiva del pacchetto clima che uscirà dall'incontro dei 27 a Bruxelles l' 11 Dicembre prossimo, una prima revisione del testo nel 2010, a valle dell'incontro mondiale sul clima previsto per fine 2009, ed una seconda revisione nel 2014, per verificare l'effettiva validità delle linee guida concordate ed, eventualmente, rivederle e modificarle.
Mi chiedo, quand'è che i potenti inizieranno a fare davvero i conti con il clima, l'ambiente e l'inquinamento? perchè se le cose vanno bene tutti sono pronti a dichiararsi "verdi", ma quando si dovrebbero prendere decisioni vere (e questo accade soprattutto in periodo di crisi), tutti si tirano indietro e tentano di salvaguardare i soliti poteri forti?
Temo che la strada verso una vera "emancipazione" delle tematiche ambientali e la loro completa indipendenza dalla sfera industriale sia ancora lunga, ma confido che ci siano persone pronte a percorrerla, in maniera corretta e coerente, svincolata da falsi pregiudizi (tipo le lotte senza quartiere ai mulini eoloci, ai quali, magari prossimamente, dedicherò un intervento), e da lotte puramente ideologiche che di scientifico hanno ben poco.
Saluti
domenica 7 dicembre 2008
Cina - Tibet: round alla francese
Risentita per non essere stata inviata alla degustazione, la Cina, per bocca del suo ministro degli esteri He Yafei, ha diramato un'agenzia dove ha dichiarato "I lappolti Cina-Flancia sono semple stati buoni e fondati sul leciproco intelesse, quindi non liusciamo a capile il motivo di un simile compoltamento. In segno di plotesta pel la decisione plesa dal Plesidente Flancese, Pechino ha deciso di tagliale le lazioni di liso alla cantonese e di spaghetti di soia alle basi flancesi plesenti sul tellitolio cinese".
Dopo pochi minuti, il Presidente Sarkozy in persona ha risposto con queste parole "Sono un Presidente adulto ed invito a cena chi mi pare. Non ci faremo comunque intimidire dai tagli alle razioni alimentari perpetrati dal governo cinese: noi francesi possiamo vivere anche di sole baguette".
Saluti
P.S.: anche se espressa in tono satirico, la notizia è drammaticamente vera: il Governo Cinese ha pubblicamente espresso il suo risentimento per l'incontro fra Sarkozy ed il Dalai Lama a Danzica, con tanto di convocazione dell'ambasciatore francese a Pechino. Chi ha a che fare con il Tibet, evidentemente, non è gradito alla Cina.
sabato 6 dicembre 2008
Fritto Misto all'Italiana
Dopo quindici anni siamo ancora qui, con gli stessi temi in bocca e con la stessa frustrata delusione perché la tattica non funziona. Magari sarebbe ora di cambiare.
Non lo dico in maniera retorica. Da anni ormai i leader del centro sinistra ci dicono che cambieranno e che porteranno quel rinnovamento (istituzionale e morale), che il centro destra non ha portato e non porterà mai, e sono anni che immancabilmente restiamo delusi. Perché?
Credo che la questione sia essenzialmente legata a due parole, nominate anche da Cofferati in una sua recente intervista a “Repubblica”: Questione Morale.
Da sempre abbiamo accusato il centro destra di portare in Parlamento collusi con la Mafia o di giocare con il conflitto di interesse o di votare leggi ad personam per salvaguardare le beghe giudiziarie del premier Berlusconi. Ma intanto cosa accadeva nel centro sinistra? Cosa succedeva nel frattempo in casa nostra? In forma minore, ma temo che il giochino fosse tristemente simile.
Questo il popolo della sinistra (come lo definiscono i giornali) lo percepisce, e penso ne abbia davvero le scatole piene.
Perché in sette anni il centro sinistra non ha mai fatto una legge contro il conflitto di interessi? Eppure ne avrebbe avuto numeri e capacità, senza contare l’appoggio dell’opinione pubblica. Perché il precedente Governo Prodi non ha messo un freno alle leggi vergogna di Berlusconi? Probabilmente, anche in quel caso, la cosa sarebbe stata accolta da un’ovazione di popolo. Perché adesso facciamo le manifestazioni in piazza mentre sei mesi fa eravamo al Governo e l’unico vero motore sociale che sta oggi portando avanti una lotta è la CGIL? Perché, ora, anche nel centro sinistra sta nascendo e si sta ponendo sempre di più una Questione Morale (come se fosse una novità)? Bassolino non si dimette, non molla la sedia, così come Villari, della commissione vigilanza RAI; nel frattempo a Firenze abbiamo una ricandidatura a sindaco della città di una persona apparentemente legata con certe brutte speculazioni edilizie, che si perpetrano dai tempi di Craxi e della DC. Sempre la solita politichetta italiana, le solite istituzioni che se la fanno con persone “per bene”. Perché tutto questo? Perché, come dicevo nel mio intervento “Responsabilità Storiche”, la gente non impara ad assumersi le proprie responsabilità, a mettere la faccia per quello che fa, a fare un passo a lato ed alzare le mani, lasciando che si indaghi e giudichi, senza camuffare ed inquinare ma soprattutto mettendosi in gioco in prima persona invece che nascondersi sempre dietro al dito del Partito?
La gente è stufa di promesse non mantenute e credo voti Berlusconi perché fa quel che dice, o per lo meno questo è il messaggio mediatico. Inoltre il centro destra è unito e coeso, difficilmente litiga. Nel centro sinistra, al contrario, impera da anni l’anarchia, ognuno fa e dice quel che gli passa per la testa e non esiste un gruppo dirigente in grado di premiare o punire nei tempi e nei modi corretti, di tirare le fila di tutto questo. Partito del Nord? Alleanze con la Lega? Questione Morale?
Il Centro Sinistra, e questo credo sia il nodo cruciale, come detto non riesce a dimostrare da troppo tempo in che cosa sia migliore del Centro Destra. Ma non a parole, con i teoremi di cui parlavo all’inizio dell’intervento, ma nei fatti, nella rettitudine quotidiana.
mercoledì 3 dicembre 2008
Elettorato Bue
Parto da lontano, ma non troppo, perché l’idea che mi sono fatto è recente ma ha trovato le sue motivazioni una trentina di anni fa. Scusate se, a volte, sarò conciso e poco dettagliato, ma per non scrivere un tema mi devo contenere.
Negli anni sessanta e settanta, in Italia, ci fu un discreto boom economico. In molti si arricchirono e colossi industriali acquisirono forma e potere. Lo dico per un’esperienza diretta che ho potuto fare, grazie al mio lavoro, presso un grossissimo stabilimento ex Montefibre nel Sud Italia. Per motivi di discrezione non citerò esattamente il sito produttivo, ma ci tengo a dare delle dimensioni: un kilometro e mezzo per un kilometro e mezzo all’incirca l’area coperta dalle installazioni, dagli stabilimenti, dalla centrale termica, da tubi, serbatoi e colonne di distillazione. La produzione? Filato plastico per tappetini delle auto, per esempio, o abbigliamento. Lo stabilimento, quanto a produttività, era forse il più grande d’Europa ed era nato, come detto, all’inizio degli anni settanta. Come questo impianto, molti altri in giro per l’Italia sono sorti ed hanno prodotto ricchezza, nonché alti tassi di inquinamento. Ma non è questo il punto. Il punto è che questi stabilimenti sono nati grazie ad investimenti giganteschi, spesso e volentieri con soldi pubblici, e con una filosofia di installazione che non badava a spese. Non mi addentrerò nei dettagli tecnici, ma vi assicuro che ho visto con i miei occhi il tipo di installazioni o le apparecchiature utilizzate, e non certo state acquistate al risparmio o pensando all’utilizzo razionale delle risorse: sono un tecnico, ne capisco qualche cosa.
Questo tipo di approccio alla “spesa” si manifestò non solo in ambito industriale ma, potremmo dire, in quasi tutti i settori statali e parastatali, dove c’erano soldi grazie ad un boom economico, come detto, senza precedenti, per lo meno da quando
Purtroppo, però, questo “modus operandi” creò delle deviazioni, come era ovvio che fosse. Speculazioni, tangenti, ruberie varie si svilupparono ed infiltrarono nelle falde della macchina politica e statale, portando con se degenerazioni del sistema esplose negli anni ottanta e novanta con Tangentopoli, per fare solo un esempio fra i più noti.
La mentalità, purtroppo, non è però cambiata fino ad oggi, e lo si constata ogni giorno. Ma perchè?
Dopo
Quando però negli anni ottanta la spinta economica finanziaria andò affievolendosi, nessuno aveva voglia di rivedere un pochino lo stile di vita che si era andato creando nei trent’anni precedenti. Nessuno, o per lo meno la maggior parte, aveva voglia di rivedere la mentalità che si era andata instaurandosi, diciamo, anch’essa, un po’ “all’italiana”. Da qui Craxi, Tangentopoli e molti altri.
Lo strascico del boom economico, però, ci coccolò ancora almeno fino agli anni novanta quando, in vista di crisi economiche e sulla spinta di oscure forze massoniche, Berlusconi si affacciò alla scena politica. Noi non lo sapevamo, ma eravamo già sconfitti in partenza.
Perché? Perché avevamo perso quella spinta positiva alla cultura, alla politica, alla curiosità intellettuale che avevano avuto i nostri nonni ed i nostri genitori… magari non tutti, ma per lo meno la maggior parte, dato Berlusconi ma soprattutto il modello da lui proposto continua a risultare vincente a distanza di quasi quindici anni. Di nuovo: ma perché?
L’abitudine al benessere, il fatto che, dopo un paio di guerre, a nessuno sarebbe venuto in mente di scatenarne altre, le tesi di grandi ed insigni tromboni che davano, per esempio, le risorse di idrocarburi come inesauribili, ci convinsero che, tutto sommato, si potesse andare avanti anche senza tutte quelle qualità positive che richiede
Ecco da dove, secondo me, nasce lo scandalo Berlusconi o, più in generale, la scandalosa situazione di disinteresse culturale dell’italiano medio, sia di destra che di sinistra. Nessuno ricorda il fascismo, nessuno rammenta che il fondo è davvero buio, e tutti credono di poter vivacchiare e galleggiare alla meno peggio, fingendo che, al di fuori dei confini di casa nostra, tutto sommato le cose funzionino e, se non funzionano, in un qualche modo si possano sistemare. Anzi, convinti che ci sia sempre qualcuno che le possa sistemare, ma che certamente non saremo noi.
Saluti
martedì 2 dicembre 2008
In Breve
Il Vaticano si è dichiarato fortemente contrario, perché, secondo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, la depenalizzazione dell’omosessualità porterebbe con sé la discriminazione degli Stati che non riconoscono l’omosessualità e nei quali l’omosessualità è reato.
Ieri era
Da qualche tempo, come sempre purtroppo accade, mi pare che i giornali e le televisioni abbiano perso di vista alcuni importanti argomenti. Fra questi ci sono un paio fra i principali fronti di guerra attualmente presenti sul Pianeta e dei quali, nei mesi o anni passati, si è fatto un gran parlare fin tanto che la notizia è stata di moda, poi silenzio. Come dicevo, accade spesso che le guerre, oltre a far girare l’economia, facciano girare anche notizie e notiziari, nonché inviati con il cerone che, nel tiggì della sera, ci raccontano con aria affranta le vicissitudini dei buoni e le malefatte dei cattivi.
Ecco, mi chiedevo quindi che fine ha fatto il Tibet? Poco prima delle Olimpiadi di Pechino si è fatto gran parlare della repressione perpetrata dai cinesi ai danni del Tibet. Ma ora? È forse sparito dalle carte geografiche? O magari gli è stata riconosciuta l’indipendenza dalla Cina?
Altro fronte di guerra: qualcuno mi dice come vanno le cose in Congo? Insomma, un paio di mesi fa era sulla bocca di tutti, perfino gli anziani conoscevano a memoria il nome del dittatore di turno… solo nel 1996 sono morte 5.000.000 di persone (lo scrivo in cifre così almeno siete costretti a leggere attentamente), quasi quanto gli ebrei morti durante
Ultima domanda: della Guerra in Iraq che ne è stato? Insomma, Obama ha vinto le elezioni, ed io stesso ne sono stato pubblicamente felice (ho fatto un intervento sul mio vecchio blog di MySpace). Ma da quando Obama è uscito vittorioso dalle urne mi pare che non si parli più della Guerra in Iraq, di quella che doveva essere una Guerra di liberazione del popolo dall’oppressore Saddam e che si è in breve trasformata in un secondo Vietnam. Ricordo, per chi avesse la memoria corta, che lì si spara ininterrottamente dal 20 Marzo 2003 (!!!) e che sono morte parecchie migliaia di soldati. Anzi, fate una bella cosa, andate sul sito http://icasualties.org/oif/. Qui troverete la conta dei soldati appartenenti alla coalizione dei “buoni” morti durante il conflitto, mese per mese, anno per anno. Per farvi un esempio, nel Novembre 2008, il mese appena terminato, sono morti 17 soldati, in Ottobre
Quello che mi fa incazzare di tutto questo è che c’è ancora gente disposta a giustificare le guerre in generale e questa in particolare. Non si è ancora sentito parlare di processo di pace. Non si è ancora sentito un mea culpa di Bush, nulla. Tanto, come sempre, i figli che muoiono non sono mai di chi comanda e decide.
lunedì 1 dicembre 2008
Politiche di Destra
Ieri sera, anche grazie ad un link lasciatomi dall’amico Prefe (il cui blog potete seguire qui), sono andato a scartabellare un blog di destra, vicino al Popolo delle Libertà, uno dei tanti fra i noti e meno noti.
Aperta la pagina principale, mi sono trovato davanti ad articoli e link fra i più disparati e deprimenti, ma di tanto in tanto alcuni titoli hanno attirato la mia attenzione… link sulla Donna e sul diritto ad esserlo… link sulla libertà dell’Iraq… link di solidarietà ai popoli africani distrutti dalle guerre... link a siti di ecologia e impatto ambientale.
Dico la verità, ogni volta che mi imbatto in queste cose resto sempre senza parole e leggermente spiazzato.
Lasciamo perdere la contraddizione di fondo che sta dietro all’affiancamento di due banner del tipo “Solidarietà per il Darfur” e “Bush for President”. Qualunque persona dotata di un minimo di senno e curiosità sa che l’America ha da sempre finanziato la maggior parte delle carneficine perpetrate in Africa (e non solo), quindi i due banner, quanto meno, fanno a cazzotti fra di loro.
Ma a parte questo, quello che mi colpisce e di cui mi preme parlare oggi, è invece una tendenza che, mio malgrado, ho rilevato sempre più spesso, ma che non ho mai avuto il piacere di vedere affrontata, analizzata, sviscerata e motivata sui mezzi di comunicazione, soprattutto della sinistra.
Detta in parole povere, il centro destra italiano, a parte alcuni esempi (tipo Lega e Destra Sociale), ha dato una brusca sterzata al suo modo di fare politica, ha rinnovato pesantemente il suo vocabolario e la sua immagine, mettendo sul piatto del dibattito politico (e delle proposte elettorali, soprattutto), temi e tematiche impensabili fino a vent’anni fa.
Il voto agli immigrati? Il rifiuto del fascismo? Fini in Israele? La propaganda di Berlusconi portata avanti a gran voce da immigrati più o meno noti, tipo Fiona May? il tema dell'inquinamento e di uno sviluppo sostenibile? Ci siamo di colpo trovati davanti a legami instaurati con la società che sono sempre stati propri della sinistra. Ci siamo trovati, almeno a parole, a sentire proposte di politica economica e sociale che solo il PCI o al massimo i Socialisti avevano discusso. Ci siamo trovati davanti un partito di destra nuovamente populista, che in parte deriva dalla vecchia DC ed in parte dal MSI. Ma c’è di più: Berlusconi, che ha fatto saltare completamente gli schemi politici tradizionali, dato che il suo “partito” (lo metto fra virgolette perché in effetti Forza Italia non è mai stato un partito, né a parole né nei fatti), non aveva e non ha la minima tradizione storica e/o politica.
Oltre a questo, bisogna però dire che
Ora sento invece persone di origine etiope votare Fini o magari Storace.
Questo è dunque il punto: la destra italiana ha capito che ampliare la sua offerta ad un certo tipo di società paga, e bene, così come (ri)paga aprirsi a certe questioni etiche considerate tabù fino a pochi anni fa, e che solo la sinistra “mangia bambini” aveva osato portare all’attenzione dell’opinione pubblica (parlo, per esempio, di eutanasia ed aborto).
Lasciamo perdere alcuni scivoloni. Non appena il Papa alza la voce tutti tornano nei ranghi; non appena un rumeno o un immigrato commettono un delitto si grida alla chiusura delle frontiere ed alla schedatura con impronte digitali degli immigrati minorenni. Questi sono però solo scivoloni, svarioni, perché non si può pretendere di perdere le vecchie abitudini da un giorno all’altro.
Il dato di fatto, però, è che in generale il centro destra italiano ha saputo captare i sentimenti di strati della società mai considerati in precedenza. Ahimè ci è riuscito talmente bene che la sinistra, che per decenni ha portato avanti le sue lotte spesso connesse ai problemi etici, dell’immigrazione e dell'ambiente, si è vista spogliata della sua tradizione.
L’evento più grave, però, è che la sinistra si è fatta depauperare del suo bagaglio storico senza batter ciglio. La sinistra ha perso completamente il suo storico legame con la società e non ha fatto nulla per impedirlo. Nulla.
Perchè in effetti, dietro alla propaganda ed alle parole della destra, spesso non vi è nessuna idea tecnico/politca, nessun programma di risanamento dell'ambiente, nè tantomeno di riconosciento della Donna e dei suoi diritti. Purtroppo però questo gli elettori di destra o non lo sanno o fanno fina di non saperlo, ed è proprio qui che la sinistra manca: nella capacità di dimostrare che è incoerente sbandierare il disagio ambientale, se poi Berlusconi condona gli ecomostri o aiuta i soliti noti dell'industria italiana; è incoerenete aprirsi agli immigrati, se tanto il colore della pelle continua a contare; è incoerente che Fini rinneghi il fascismo, se tanto poi i suoi colleghi di partito e, soprattutto, i giovani di Azione Giovani (partito giovanile di AN) ci tengono a puntualizzare e sottolineare le loro radici fasciste. E' incoerente, ma la sinistra non ha argomenti per dimostrarlo, e, se lo fa, non riesce ad arrivare al vivo della questione, alle orecchie della gente.
La questione ora è vedere se la storia giudicherà credibile il cambiamento di rotta della destra, se cioè il populismo portato all’estremo pagherà a lungo termine (fin’ora, purtroppo, parrebbe di sì, almeno da un punto di vista elettorale), e se la sinistra sarà in grado di chiarire le contraddizioni e dissonanze di fondo quando certi soggetti parlano di certi argomenti.
Saluti
sabato 29 novembre 2008
Responsabilità storiche
Quando ero piccolo i miei genitori mi hanno insegnato che per ogni azioni che avessi compiuto, per ogni decisione presa, ci sarebbero state delle conseguenze, talvolta banali ed insignificanti, altre volte molto importanti. Soprattutto avrei dovuto lentamente imparare ad assumermi la responsabilità di queste azioni, come una qualsiasi persona adulta. Tantissime persone che mi circordano, giustamente lo fanno.
Quello che però noto, è che sempre di più al giorno d'oggi si tende a deresponsabilizzare (passatemi questo termine un po' politico), i diretti interessati (soprattuto se potenti), per quello che fanno, pensano e dicono.
Due esempi.
Ricordo che nel 2002 si accese un piccolo dibattito familiare in merito alla riammissione, su territorio nazionale, della Casa Reale di Savoia, cioè di Vittorio Emanuele e famiglia. Il Parlamento, con la legge 23 Ottobre 2002, faceva terminare gli effetti dei primi due commi della XIII disposizione finale della Costituzione con cui la Repubblica Italiana, a partire dal 5 Dicembre 1947, vietata alla casata Savoia di calpestare il suolo nazionale, levava diritto di voto e possedimenti in Italia. Di fatto era esilio.
Io rimasi colpito per la decisione del Parlamento del 2002, perchè ritenevo (e ritengo) che la Casa Savoia rappresenti il simbolo di quanto Vittorio Emanuele III fece di comune accordo con il Fascimo e Mussolini. Esiste una responsabilità storica, a mio avviso, che dovrebbe essere ben tenuta a mente e della quale l'esilio della famiglia Savoia dall'Italia era conseguenza e memoria (per altro Emanuele Filiberto, figlio di Vittorio Emanuele, nel Novembre 2007 ha richiesto un risarcimento di 260 milioni di euro allo Stato per l'esilio subito dalla sua famiglia).
C'è un altro esempio storico che vorrei fare: quello della cosiddetta Notte dei Cristalli.
La Notte dei Cristalli (i cui antefatti e conseguenze magari analizzerò un'altra volta), fu una prova di forza. Anzi, un test mediatico, potremmo dire adottando una terminologia moderna. Hitler ed il Partito Nazional Socialista volevano testare fino a che punto si sarebbero potuti spingere contro gli ebrei senza provocare reazioni indignate. I risultati andarono oltre le loro più rosee speranze, perchè di fatto nessuno mosse un dito o alzò la voce. Da quel momento Hitler e i suoi si senirono nel giusto, la propaganda li deresponsabilizzò, la società non ebbe nulla da dire. I nazisti si sentirono liberi di agire, perchè sapevano che nessuno li avrebbe giudicati, accusati o contrastati.
Ho scelto questi due esempi di portata storica per il significato e la forza che racchiudono.
I Savoia finacheggiarono il Nazi Fascismo e quando ebbero la possibilità di prenderne le distanze per fare il bene del popolo italiano, se ne gaurdarono bene.
I nazisti che ora sono alla sbarra (Priebke, uno su tutti), ormai vecchi, malandati e ultra ottantenni, sono dei simboli delle Seconda Guerra Mondiale e degli orrori che la Germania nazista commise. Non è moralmente giusto scaricarli delle colpe e delle responsabilità solo perchè ora ci fanno pena. Come detto sono simboli, e come tali vanno trattati: i simboli non hanno età.
Altro tema.
Spesso, io in prima persona ho ammesso che abbiamo Berlusconi perchè ce lo meritiamo, perchè lo votiamo, perchè tutto sommato ci piace. I Suv invadono le strade perchè, evidentemente, così vuole la gente. Anzi, più ancora: non sarebbe in effetti tanto colpa del produttore del Grande Fratello se i figli d'Italia passano ore davanti allo schermo. Lui fa in effetti solo il suo mestiere, offre spettacolo. Se poi c'è chi organizza la propria giornata in funzione degli orari del Grande Fratello o chi si abbuffa da Mac Donald questo è un problema culturale, di educazione. Vero, ma solo in parte.
Ho notato che sempre più spesso si tende a deresponsabilizzare il soggetto propositivo (cioè che propone, che offre), per responsabilizzare invece in toto il soggetto discernitore (cioè che valuta e sceglie). Si scarica completamente il primo della responsabilità etica che si porta appresso nel momento in cui offre una porcheria, un inciucio, una bugia condita ad hoc.
Con questo non voglio negare che ci siano spesso dei deficit culturali di fondo nelle scelte che facciamo e nelle decisioni che prendiamo, e non intendo nemmeno equiparare Berluscono a Mussolini o a Hitler, ma mi allarma sempre più il fatto che, come detto, si tenda a giustificare il propositore moderno sgravando il suo operato della componente etica e morale. Mafioso? solo amicizie, nulla più. Ladro? cercava solo di fare il suo dovere, e poi chi non ha mai rubato nemmeno una lira? Assassino? solo effetti collaterali. Deresponsabilizzazione: la Propaganda la adotta da sempre, la storia lo insegna.
Credo, in definitiva, che si debba reintrodurre un certo senso etico nella nostra vita, in ogni campo e settore.
Perchè se la voro per una società di ingegneria ed un giorno un Cliente ci assume per mettere le mani su un sito che ha avvelenato l'Italia negli ultimi trent'anno non posso rifiutarmi di svolgere il mio lavoro? perchè devo correre il rischio di perdere il posto?
Perchè se un Presidente del Consiglio mette in ridicolo il suo Paese con battute più che imbarazzanti o con politiche inique che aiutano i soliti noti, non posso muovermi ed occupare il Parlamento? perchè non posso anche solo, da cittadino, chiedere chiarimenti e sanzioni?
Perchè devo accettare una condizione di accettazione passiva delle bugie più sporche che mi possano essere raccontate?
In tutto questo si inserisce, inoltre, anche una forte componente di cinismo con la voce di coloro che dichiarano quasi orgogliosi che "tanto non cambierà mai nulla".
Io ho però fiducia nella gente e nel fatto che con l'educazione e la formazione culturale nostra e (soprattutto) delle generazioni future, tutto questo potrà, se non scomparire, per lo meno essere fortemente limitato.
Saluti
venerdì 28 novembre 2008
Guerra e Guerriglia
Personalmente sono un tipo pacifista. Non mi piace la guerra e sono contrario all'uso della violenza. Non lo dico perchè negli ultimi anni è andato e va (tristemente) di moda il politically correct, che significa "tutti hanno ragione tranne i cattivi", anche se non si specifica mai chi siano in effetti i cattivi. Questa filosofia ha generato delle aberrazioni notevoli, come per esempio le guerre preventive... cioè "io ti posso bombardare anche se non c'è alcuna prova a tuo carico che dimostri che tu sia o meno un assassino".
Comunque, dicevo, io sono e resto pacifista, anche se non in termini assoluti. In effetti, vista anche la storia recente italiana (e dico recente, perchè troppo spesso tendiamo a dimenticarcela), che ha visto una Resistenza partigiana contro l'occupazione nazi-fascista, non posso che dirmi d'accordo con azioni di questo tipo, cioè con azioni di guerra o guerriglia tese a liberare le proprie case ed il proprio paese da un'occupazione illegale e violenta. Per intendersi, per lo meno in linea di principio, sono d'accordo con la resistenza degli iracheni contro le truppe di invasione che dal 2003 battono e bombardono il territorio dell'Iraq.
Un'ulteriore specificazione. Azioni di guerra o guerriglia, così come li ho definiti prima, non dovrebbero mai e poi mai scaricarsi sulla popolazione civile. Ecco che quindi mi dichiaro in parte in disaccordo con le azioni dei palestinesi, che troppo spesso provocano vittime innocenti fra le fila di Israele... per altro Israele non è da meno, diciamocelo pure, dando spesso e volentieri tinte di rappresaglia e vendetta alle sue azioni.
Con premesse come queste, deriva che guerre preventive, capitaliste, coloniali e di invasione, anche se condotto con "armi non convenzionali" tipo il ricatto della fame, l'invasione delle industrie che producono con manodopera a bassissimo costo, il miraggio dei medicinali necessari per combattere epidemie ma che non arrivano mai, ecc, sono per me deprecabili e assolutamente ingiuste e sbagliate.
Sempre con premesse di questo tipo, attacchi terroristici come quelli che si stanno svolgendo a Mumbai, o che compivano la RAF o le BR non sono condivisibili. Non sono condivisibili perchè esercitano una costrizione violenta su persone innocenti, che spesso sono quelle stesse persone che i gruppi terroristici dicono di voler salvare e/o liberare. Attaccare i simboli dello Stato può essere accettabile, anche con azioni violente. Ognuno è responsabile delle sue azioni e, a volte, alcuni diventano simboli consapevoli di una certa forma di potere. L'attacco a questi simboli è talvolta necessario anche, ripeto, in maniera violenta. L'attacco verso cittadini innocenti no. Non è nè necessario nè utile. Può essere preso come facile escamotage per attirare l'attenzione sulle rivendicazioni, ma la storia recente insegna che azioni di questo tipo non hanno mai portato a nulla, se non ad acuire il clima di tensione.
Lo stragismo degli anni '60-'70 non ha portato oggettivi vantaggi sociali per la gente comune, ma solo un aumento dello stato della tensione. Talvolta queste azioni erano pilotate ad hoc, ed ecco, per l'appunto, da qui la famosa Strategia della Tensione.
Infine, spesso e volentieri le azioni terroristiche (Mumbai come le Torri Gemelle, per esempio), nascondono malcontento di vecchia data, torti generazionali compiuti da Presidenti o Agenzie conniventi. Tutti piangiamo i morti innocenti, ma solo qualche voce stonata e fuori dal coro (che per altro è sempre stata prontamente zittiti o additata come sovversiva), ha avuto il coraggio di gridare che i morti innocenti di turno erano solo una triste conseguenza ad azioni pregresse ,che avevano fatto altri morti innocenti, magari in maniera indiretta (un embargo, una politica estera sbagliata, l'invasione industriale di un certo territorio). Pochi hanno il coraggio di ammettere ed evidenziare una sostanziale differenza: il terrorismo della RAF, delle BR, dell'ETA o dell'IRA è un terrorismo territoriale. Nasce, vive e muore sul territorio, a parte qualche legame economico con altri gruppi di "levatura" mondiale. Il terrorismo internazionale, lo dice il nome stesso, nasce a causa di politiche estere sbagliate ed è figlio del malcontento che Stati Sovrano ingenerano sul territorio di altri Stati Sovrani.
Per sconfiggerlo, quindi, l'unica soluzione è capire che non possiamo più ragionare come ai tempi della Guerra Fredda o prima ancora (quel che succede a 20.000 km non può influenzarmi), e comprendere che ormai siamo un unico organismo vivente, che la politica estera dei Paesi Forti va rivista, che ci sono squilibri essenziali e drammatici in questo nostro Pianeta, ma che, soprattutto, ci sono le potenzialità per livellarli o, per lo meno, per tentare di farlo.
Saluti
giovedì 27 novembre 2008
Quale Sicurezza?
George W. Bush, ha iniziato due guerre "preventive" in nome di una sicurezza del popolo americano messa a rischio dagli stati canaglia, guardandosi bene dall'analizzare i motivi del terrorismo internazionale, che trovano spesso parte del loro movente nei risultati disastrosi della politica estera americana.
In nome della sicurezza è stata inventata la "privacy", una delle più grandi bufale della storia, buona solo per legalizzare la raccolta di dati ed immagini personali tramite siti web e telecamere ad ogni angolo di strada.
Anche l'ultimo governo Berlusconi ha fatto della sicurezza, o meglio, del senso di insicurezza degli italiani (usando la Lega come megafono), una bandiera fondamentale della sua campagna elettorale. Ora, a circa otto mesi dall'elezione del Presidente del Consiglio e dopo proclami, proposte e leggi più o meno liberali (spesso razziste) contro gli immigrati, forse gli italiani stanno iniziando ad aprire gli occhi e a rendersi conti che questo "can-can" mediatico sulla sicurezza ha puramente valenza elettorale, e poco ha a che fare con il sociale ed il quotidiano. Non dovrebbero forse essere temi fondamentali anche la sicurezza sul lavoro, la sicurezza per le donne (a proposito, domani è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne), non ultima la sicurezza nelle scuole? purtroppo, invece, come in ogni "democrazia a metà" che si rispetti si cerca di distogliere l'attenzione dal problema vero con proclami altisonanti, con partite di calcio o veline semi nude, con processi che sanno più di gossip dell'ultim'ora piuttosto che di vita reale e vissuta (vedi la vicenda dell'omicidio di Erba, che ha trasformato le testate giornalistiche nazionali in riviste scandalistiche), con battutine e pacche sulle spalle. Triste. Tanto più triste se ci si accorge che il popolo non impara dalla storia, che non si crea un senso sociale critico, maturato sulla base di esperienze passate, che permetta di stoppare sul nascere esternazioni propagandistiche e che permetta di non abboccare a qualsiasi carognata smaltata d'oro proposta a reti unificate.
Saluti
mercoledì 26 novembre 2008
Società Pensante
Quindi, perchè aprire un blog. Io ho sempe scritto, anche se a fasi alterne, più per me stesso che per gli altri. Ora ho la possibilità di raggiungere più persone, di farmi sentire e leggere (come dicevo poco fa), o per lo meno mi illudo che possa accadere. Certamente avrò a che fare con più individui di quanti non potrebbero leggere direttamente le mie idee scritte se pubblicassi una "fanzine" o se facessi una piccola mostra con lettura in qualche piccolo pub di provincia.
Non voglio dilungarmi sui massimi sistemi o su discussioni a proposito dei vantaggi/svantaggi, pericoli/possibilità che si annidano fra le falde della rete, quindi mi permetto di fare solo un piccolo inciso sulla libertà conquistata con la rete.
Quante persone ormai hanno un account on line? quanti lo usano con regolarità? quanti ne fanno una malattia. Certo nessuno lo ammetrebbe, ma io in prima persona ricevo ogni giorno qualche invito a cocktail o a gruppi virtuali; ricevo partecipazioni a party virtuali così come a giochi on line. Che senso ha tutto questo? "solo un gioco, un passatempo" ammettono i più. A dire il vero questa è una deviazione, e lo vorrei dire chiaramente. Secondo me è una deviazione. Innanzitutto perchè portata avanti da persone che, forse, non hanno di meglio da fare, o per distrarsi dalla quotidianeità invece che leggere un buon libro, guardarsi un film o fare due chiacchiere reali con amici in carne e ossa, decidono di immergersi nella bambagia virtuale, dove chiunque può essere un guerriero o un artista, un eroe o un attore. Moralismo? "ottusaggine"? forse sì, lo ammetto, ma il motivo per cui dico queste cose è che mi pongo delle domande sulla base di quello che vedo e leggo. Qualcuno insegnava che porsi domande è lecito e legittimo, anzi necessario per progredire. Quindi quello che vedo è che c'è un abuso delle possibilità offerte da Internet. Un abuso perchè internet giustifica ore passate davanti al computer se non addirittura una limitazione con la realtà circostante: "se non c'è su internet, non esiste". Non voglio fare quello che sputa nel piatto in cui mangia (si fa per dire...), sto scrivendo su un blog, quindi in prima persona rischio di incappare nell'uso/abuso: ciononostante e forse proprio per questo, riflessioni di questo tipo mi fanno paura.
Saluti