Sono più di quattro mesi che non scrivo e forse è stata una scelta quasi inconscia attendere questo momento, il dopo elezioni politiche, che dovevano regalare linfa vitale e nuovo futuro all'Italia ma che, apparentemente, la costringeranno nella morsa dell'ingovernabilità. O forse no?
Prima qualche numero. Il PD è ancora il primo partito, anche se di misura rispetto al Movimento 5 Stelle, e nonostante il Centro Sinistra perda fra l'8% (Senato) e il 6,5% (Camera) rispetto alle elezioni del 2008. Il PdL di Berlusconi perde fra il 17% (sia al Senato che alla Camera). La Lega Nord perde il 4% sia al Senato che alla Camera, mentre Di Pietro scompare, così come Fini e Casini.
L'astensione è a quasi il 25%, il dato più alto almeno dalle politiche del 2001, e forse questa assieme al successo di Grillo è l'altro dato su cui si dovrebbe ragionare.
Insomma, a parte l'annunciato botto di Grillo (che forse nemmeno lui si aspettava di tale portata), mi pare che non si possa parlare di successo del Centro Destra (forse personale di Berlusconi, e questo per lui sarà sufficiente, ma non certo per la coalizione e il partito che rappresenta). Chi auspicava la scomparsa del Berlusconismo (me comrpeso, devo essere onesto), ha certamente peccato di idealismo, perchè l'azzeramento di un partito radicato non è comunque cosa da poco, tanto più con un abile oratore come il Cavaliere. Il Centro Sinistra esce certamente sconfitto rispetto alle aspettative, ma comunque fra i "vecchi partiti" è quello che ha tenuto meglio di tutti, pagando i soliti madornali errori di comunicazione dell'ultimo mese e mezzo. Avessimo votato a Dicembre, dopo le Primarie e le Parlamentari, avrebbe stravinto. Mentre infatti Berlusconi e Grillo facevano a gara a chi la sparava più grossa in maniera plateale (rimborso dell'IMU il primo, presa di posizione costante contro le telvisioni il secondo), ognuno impegnanto nella sua attività di marketing politico (Berlusconi a battuto quotidianamente le televisioni mentre Grillo le piazze), Bersani si arroccava sempre più in teatri e teatrini, fra i suoi, perdendo in definitiva il contatto con la gente e con quel Sindacato che, forse, rappresenta ormai l'unico cordone ombelicale con la società civile e lavorante di questo Paese.
Detto questo andiamo davvero verso l'ingovernabilità? Non lo so, forse sì. Quello che è certo è che abbiamo assisitito a una Rivoluzione come non se ne vedevano da decenni in Italia, dove a differenza della Spagna (con gli Indignados) o degli Stati Uniti (con Occupy Wall Street), il movimento di protesta della società civile è entrato in Parlamento con il 25% dei seggi. Questa è Democrazia, che piaccia o no, e lo dico da elettore del Centro Sinistra. I Grillini sono incompetenti, scarsamente preparati, opportunisti? Vedremo, ma quel che è certo è che hanno spazzolato la vecchia classe politica dirigente e forse getteranno le basi per una nuova Primavera italiana, necessariamente assieme ai Partiti (impensabile prescindere da queste strutture di aggrezione sociale) e comunque all'interno di un contesto sociale, europeo e finanziario all'interno del quale ci muoviamo tutti, Grillo compreso.
Vedo per altro un secondo aspetto. O il Movimento 5 Stelle di costituirà come partito politco (cosa che è già a tutti gli effetti, e in maniera ipocrita continua a negare), o sarà destinato a scomparire riassorbito dagli schieramenti di Centro Destra e Centro Sinistra da cui in gran parte deriva.
Saluti