Sito denuclearizzato

martedì 15 marzo 2011

Preparativi per l'Unità d'Italia

Mentre il Giappone tiene con il fiato sospeso il mondo intero ed in Libia il Colonnello Gheddafi riconquista terreno sugli insorti, a casa nostra ci si prepara per festeggiare il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, dopodomani.
I quasi tutte le città del Belpaese sono previste manifestazioni, iniziative culturale, concerti, per salutare e ricordare uno dei momenti più alti della nostra storia. Ovviamente non mancano i guastafeste in camicia verde, che escono dalle aule al suono dell'inno o preferirebbero andare a lavorare, non trovando motivi validi per festeggiare.
A parte le poche voci fuori dal coro, mi auguro che il 17 Marzo sia davvero un momento di ritrovata e sincera unità nazionale, contro un'emergenza culturale e sociale che ormai ci attanaglia da almeno quindici anni. Proprio per questo, vorrei dare eco alla proposta di Civati, che dal sito Prossima Fermata Italia propone per il 17 Marzo un gesto di Obbedienza Civile. Richiedere uno scontrino, pulire un fazzoletto di parco, non rubare alla coda al supermercato, denunciare un piccolo abuso, visitare luoghi e musei mai visti prima.
Che ne dite? ci proviamo?

Saluti

2 commenti:

nonno enio ha detto...

non proprio in tutte le città italiane si preparano a festeggiare ! in Altoadige per esempio andranno a fare un giretto in Austria e magari si fermeranno a fare spese nei supermercati e gli Shutzen intoneranno, vestiti da imbecilli (i soldi gle li fà la provincia e magari sono anche nostri di ritorno da Roma)i loro canti e magari spareranno pure con i loro fuciletti (oggi per fortuna) caricati a salve. Durnvalder ha fatto sapere che loro non sono italiani ma sud tirolesi.

andreacamporese ha detto...

Caro Nonno Enio, per fortuna si tratta di minoranze, più legate ad un goliardico passato che ad un possibile presente. A questi si aggiungono, purtroppo, anche quei tanti funzionari pubblici della Lega che dovrebbero rendere servizio allo Stato ed ai cittadini, ma che invece preferiscono uscire dalle aule e dagli edifici della Regione, al suono dell'Inno di Mameli.
Ma ho l'impressione che l'Italia si stia risvegliando dal lungo torpore.
Saluti