Ormai il fatidico 14 Dicembre si avvicina, sempre di più, è alle porte e tante meno ore mancano alla voto di fiducia tanto maggiori sono i soldi, i favori, le promesse gestite a mo' di mercato borsistico in Parlamento. Si offrono vitalizi, consulenze per amici degli amici, estinzioni del mutuo, favori più o meno grossi per accaparrarsi quel voto di fiducia che ormai, e sempre più, ha solo un sapore di vendetta e di "ve la faccio vedere io". Che poi, a conti fatti, questo voto possa valere come il due di picche per l'effettiva governabilità del Paese poco importa: quel che conta è dimostrare di essere vincenti, di potersene fottere di chi ti molla nel bel mezzo della Legislatura, di essere sempre e comunque quello che ce la fa.
E se l'Italia Politica è anche questo, un teatrino triste dove le ideologie valgono ben poco da tanti, troppi anni, l'Italia quotidiana non è da meno. Infatti non una voce si è levata, non un cartello di scuse è comparso, non una rettifica dei giornali si è potuta leggere in merito alla vicenda di Yara e del marocchino, tal Mohamed El Fikri, fin da subito additato come il Mostro. La nave con cui stava tornado a casa per le vacanze è stata fermata, dirottata, riportata in acque italiane per poter procedere all'arresto dell'uomo accusato, sulla base di un'intercettazione mal tradotta, della sparizione di Yara. Lo sdegno dei bergamaschi si è subito fatto sentire. "Occhio per Occhio", urlava la gente con la bava alla bocca. "Siamo stufi, Marocchini fuori da Bergamo", comparivano cartelli inneggianti al linciaggio. Poi salta fuori che l'intercettazione forse non è stata tradotta correttamente, salta fuori che probabilmente non solo Mohamed non c'entra nulla ma che, anzi, sono coninvolti un paio di italiani.
Curioso come non siano comparsi cartelli con su scritto "Scusaci, Mohamed, ma siamo un popolo ignorante di mangiapolenta".
Saluti
E se l'Italia Politica è anche questo, un teatrino triste dove le ideologie valgono ben poco da tanti, troppi anni, l'Italia quotidiana non è da meno. Infatti non una voce si è levata, non un cartello di scuse è comparso, non una rettifica dei giornali si è potuta leggere in merito alla vicenda di Yara e del marocchino, tal Mohamed El Fikri, fin da subito additato come il Mostro. La nave con cui stava tornado a casa per le vacanze è stata fermata, dirottata, riportata in acque italiane per poter procedere all'arresto dell'uomo accusato, sulla base di un'intercettazione mal tradotta, della sparizione di Yara. Lo sdegno dei bergamaschi si è subito fatto sentire. "Occhio per Occhio", urlava la gente con la bava alla bocca. "Siamo stufi, Marocchini fuori da Bergamo", comparivano cartelli inneggianti al linciaggio. Poi salta fuori che l'intercettazione forse non è stata tradotta correttamente, salta fuori che probabilmente non solo Mohamed non c'entra nulla ma che, anzi, sono coninvolti un paio di italiani.
Curioso come non siano comparsi cartelli con su scritto "Scusaci, Mohamed, ma siamo un popolo ignorante di mangiapolenta".
Saluti
1 commento:
non capisco perchè in questo teatrino come lo chiami tu, qualcuno che non è stato votato strilli a qualcun altro di dimettersi per salire sul "cadreghino"... e fare casino?
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