La Germania, prima fra i grandi paesi industrializzati, dice addio alle centrali nucleari, e decreta che l'ultima sarà inderogabilmente spenta nel 2022. A oggi il 22% della produzione energetica tedesca deriva da fonte atomica, ma all'indomani del disastro di Fukushima (a proposito, notato che ora che non fa più prima pagina, nessuno ne parla più?!?), già 17 centrali tedesche furono chiuse e 8 di queste spente definitivamente. Evidentemente, dopo la batosta elettorale la Merkel si deve essere resa conto che interpretare anche i desideri degli ambientalisti (che hanno fatto man bassa di voti), poteva non essere una strategia stupida. Anche perchè, ormai sempre di più, essere "verdi" o "ambientalisti" non significa più, come vorrebbero far credere alcuni politici italiani, essere contrari al progresso e volere il ritorno alle fattorie, ma semplicemente proporre degli stili di vita eco-sostenibili, anche e soprattutto in termini di produzione energetica e consumo delle risorse.
E proprio in questo l'Italia, strano a dirsi, fa ancora scuola. Pare infatti che, da un'indagine condotta da FEVE (Federazione Europea dei produttori di Vetro), il nostro Paese sia quello dove si ricicla più vetro (86,3% contro la media europea di 80,1%), e dove i consumatori, non soddisfatti dello scarso utilizzo di questo materiale da parte dei produttori, vorrebbero vederlo più spesso sugli scaffali di negozi e supermercati.
Saluti
E proprio in questo l'Italia, strano a dirsi, fa ancora scuola. Pare infatti che, da un'indagine condotta da FEVE (Federazione Europea dei produttori di Vetro), il nostro Paese sia quello dove si ricicla più vetro (86,3% contro la media europea di 80,1%), e dove i consumatori, non soddisfatti dello scarso utilizzo di questo materiale da parte dei produttori, vorrebbero vederlo più spesso sugli scaffali di negozi e supermercati.
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