Sito denuclearizzato

mercoledì 26 marzo 2014

Crimea: un precdente pericoloso

Il referendum popolare in Crimea è preoccupante oltre che illegittimo. Non trovo corretto che una regione possa autodeterminarsi al punto da cambiare bandiera in un paio giorni, con buona pace delle minoranze (non poi così tanto minori) e dei territori limitrofi, perchè questo evento rischia di essere un pericoloso precedente e di avere strascichi difficili da controllare anche in alre parti d'Europa. Se c'era un problema etnico-sociale in Crimea questo andava affrontato in maniera politica e diplomatica, non lasciando alla pancia della gente la decisione. Così facendo, la Storia ce lo insegna, il rischio di finire con i forconi in mano e le teste mozzate è sempre dietro l'angolo.
La settimana scorsa, sull'onda emotiva all'autodeterminazione dei popoli, in Veneto si è votato un sedicente Referendum per la Secessione. Non so cosa stia accandendo in Catalunya o come vivano la situazione le diverse anime del Belgio o gli scozzesi, ma come già detto mi pare che la questione sia preoccupante. Ancora più scettico mi lasciano le risposte della politica, che invece che provare a trovare soluzioni tese a disinnescare il malcontento (purtroppo è pieno di leader o presunti tali pronti a cavalcarlo senza remore), rispondono o con la forza o con prese di posizione di stampo neo coloniale.
Almeno in Veneto, ritengo che per il momento la Secessione sia chiesta da una minoranza di persone, ma l'appoggio dato da alcune forze politiche, casualmente euroscettiche e anti euro, è strumentale e dannoso: come al solito nessuno si premura di spiegare ai cittadini cosa ne sarebbe della nostra vita se tornassimo all'epoca dei Comuni. Quel che conta è solo il tornaconto elettorale immediato.
Detto questo, trovo curioso il comportamento delle medesime forze poliche in occasione del voto a un Ddl teso a bloccare il rinnovamente di molte province italiane a Maggio, al fine di iniziare un percorso di depotenziamente e cancellazione delle Province nel nostro Paese: le stesse forze che vorrebbero lo svecchiamento e le autonomie sono contrarie a un taglio di enti inutili e costosi. Contradditorio, non trovate?

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