Sito denuclearizzato

lunedì 27 settembre 2010

A Carte Scoperte

"I processi del Premier vanno fermati, basta trattative": Questo è quanto finalmente gridano Alfano e Ghedini, i due fidi alfieri di Berlusconi, soprendo i veri interessi del Governo, che nulla c'entrano con il bene del Paese. Certto la maggior parte degli italiani o non leggerà queste parole o, comunque, le interpreterà come legittime richieste per chi, come Berlusconi, ha il diritto di poter lavorare in santa pace per tutti noi. Sarà.
E mentre il Biscione ed i suoi affilano unghie, denti e coltelli per il discorso di Berlusconi al Parlamento di domani (dove forse scopriremo che fine farà il Paese nei prossimi mesi), Montezemolo attacca la Lega dichiarando, sostanzialmente, che è ora di smetterla con le sparate folkloristiche e di facciata. Dopo l'aiuto che la Lega ha dato per salvare Brancher e Cosentino, forse la misura si è colmata anche per Confindustria e la fondazione Italia Futura (vicina a Montezemolo), e finalmente qualcuno ha trovato il coraggio di far notare che, a parte grandi proclami, in vent'anni la Lega ha portato a casa ben pochi successi.
Certo, sentir parlare Montezemolo di diritti, quando la FIAT fa quel che fa, suona un po' strano, ma speriamo che questo serva almeno a smuovere le acque.
Saluti

mercoledì 22 settembre 2010

Lanciamo la campagna: "Quanti Coglioni in Coda"

Vorrei lanciare una campagna, che ai più sembrerà gretta e volgare, ma che vorrebbe solo essere provocatoria: "Quanti Coglioni in Coda!".
Tutte le mattine mi reco al lavoro, in bicicletta o in moto, e tutte le mattine, soprattutto con la riapertura delle scuole, incontro chilometri di code d'automobili, gente nervosa fin dalle prime ore del mattino, bambini stipati dentro mezzi d'acciaio quando fuori, almeno per il momento, il Sole splende ancora.
La campagna di sensibilizzazione dovrebbe avere, come sottotitolo, "Hai davvero bisogno di tirare fuori l'auto?", perchè spesso e volentieri la accendiamo e ci incolonniamo solamente per accompagnare i nostri figli a scuola, per il loro bene, perchè magari gli Istituti sono lontani, o perchè, in questo modo, possiamo passare con loro venti, trenta minuti in più, che altrimenti non li vediamo nemmeno 'sti benedetti bambini, con gli orari che facciamo. Ma ha davvero senso costringerli dentro alle nostre scatolette, quando magari loro sarebbero ben più contenti di andare a scuola con gli amici? Vale davvero la pena innervosirsi davanti a loro, se qualcuno non ci da la precedenza, brucia un semaforo rosso o, peggio ancora, impegna un incrocio sapendo di non farcela a passare ma "Intanto sono avanzato di due metri"? Vale davvero la pena di riempire l'aria di scarichi e smog (e quanti ne buttano fuori tutte quelle macchine ferme in coda, che non spengono il motore nemmeno ai semafori rossi), invece che provare ad educare i nostri figli che, sì l'auto è importante, ma possiamo farne a meno?
Io ho una bambina di otto mesi, come ormai i più sanno, e non saprei dire come mi comporterò con lei fra cinque, otto o dodici anni. Di certo so cosa vorrei provare ad insegnarle, e cioè ad usare la bicicletta o, quando in età, il motorino. Perchè sono stanco di vedere lunghe file di macchine, superate e sbeffeggiate dalle due ruote, che impegnano almeno una o due ore delle ventiquattro che ci sono concesse in una giornata. Certo non nutro grosse speranze, perchè la gente fondamentalmente è pigra (me compreso, spesso e volentieri), e se dovessi attenermi all'esempio dei miei colleghi e delle persone che mi stanno vicino, beh, davvero non dovrei scriverle nemmeno, 'ste parole. Ma io ci voglio provare, voglio continuare a parlare di questa cosa, perchè non posso pensare che recuperemo un po' di aria respirabile solamente all'esaurimento delle scorte di petrolio.
Meditiamo, meditiamo, meditiamo.

Saluti

martedì 21 settembre 2010

Tassare le transazioni finanziarie.

Ci voleva un Sarkozy nel bel mezzo del ciclone sull'immigrazione per proporre un'idea tanto semplice quanto avversata dall'immenso (e ricchissimo) mondo finanziario e (ahimè) non solo. Un'idea che oramai da diversi anni gira negli ambienti più innovativi ed "alternativi" ma che, per esempio da noi, non ha mai trovato terreno fertile, per il semplice motivo che va a toccare interessi miliardari: l'idea in questione è la tassazione delle transazioni finanziarie.
Con poche ma semplici parole il Presidente francese afferma:
"La tassazione delle transazioni finanziarie - ha detto Sarkozy all'Assemblea dell'Onu - possiamo deciderla adesso. Perché aspettare? La finanza si è mondializzata, in nome di cosa noi non dovremmo chiedere alla finanza di partecipare al riequilibrio del mondo prelevando su ciascuna transazione una tassa? ... Io cercherò - ha proseguito Sarkozy - durante il mio anno di presidenza al G20 e al G8, di promuovere l'idea dei finanziamenti innovativi. Voglio ribadire la mia convinzione secondo la quale dal momento che tutti i paesi sviluppati sono in deficit, è necessario trovare nuove fonti di finanziamento per la lotta contro la povertà, per l'istruzione e per la cura delle grandi pandemie del pianeta ... Noi non abbiamo il diritto di nasconderci dietro la crisi economica per fare di meno. Auspichiamo che l'insieme dei paesi sviluppati decida di fare di più e naturalmente di farlo prioritariamente per l'Africa"
(da Repubblica del 20/09/2010).

Che sia l'inizio un segnale positivo, un effettivo desiderio di tentare (per lo meno) di riequilibrare le sorti del Mondo, o solamente propaganda? io sono uno che tende a fidarsi, e devo dire che, vista la situazione in cui versa anche la Francia, un fondo di verità potrebbe anche esserci. E' ben vero, d'altro canto, che con le polemiche sull'espulsione dei Rom dalla Francia, Sarkozy si trovava un po' in deficit di immagine mondiale.

Saluti

lunedì 20 settembre 2010

Scuola di Adro: Nuovo Atto

Come di consueto l'impossibilità di tenere a freno il "folklore" della Lega appare chiara nei momenti in cui, secondo regole uguali per tutti, ci si trova nella condizione di dover rendere conto a qualcuno al di sopra.
In questo caso, il "qualcuno al di sopra" è il Ministro Gelmini che, nonostante le deprecabili riforme della scuola pubblica ed i regali agli istituti private e paritari, alla fine si è decisa a chiedere al Sindaco di Adro, di rimuovere i simboli della Lega dalla scuola comunale. La risposta del primo cittadino, per chi non avesse ancora letto gli articoli apparsi sui quotidiani nazionali e locali, è stata picche.
Picche ad uno Stato che la Lega non riconosce. Picche ad un'istituzione pubblica (quella scolastica), che la Lega usa a suo personale uso e consumo. Picche, come sempre, di facciata e propaganda, poichè in quello Stato ed in quelle istituzioni pubbliche, la Lega ci sguazza e ci guadagna non pochi soldini, anche direttamente da quella Roma Ladrona, che tanto (a parole) depreca.
Ecco dove ci ha portati la politica aziendale di Berlusconi e, ahimè, ecco dove ci porterà anche l'Opposizione che, in tutto questo, come sempre si perde in beghe interne e distinguo dell'ultim'ora.

Saluti

venerdì 17 settembre 2010

Europeismo ed Immigrazione

Una cosa è l'Europeismo, cui nè Berlusconi nè tanto meno Bossi sono affezionati. L'appoggio di questi giorni a Sarkozy da parte del nostro Premier ha un chiaro sapore di opportunismo politico: Berlusconi non è mai stato pro Europa, e le ultime vicende sono terreno fertile per quanti continuino ad invocare, in maniera del tutto anacronistica, un'Europa divisa e populista. "Padroni a casa propria", sembra di udire nell'aria. Ed in effetti è quanto dichiarano, anche se con parole diverse, i vari esponenti del nostro Governo, che di rendere conto a qualcun'altro non ne hanno proprio voglia.
Altra cosa è invece l'Immigrazione e le regole, statali e/o comunitarie, che la regolano.
Più volte questo modesto blog si è espresso contro politiche di chiusura, di muri e barricate (a volte cannonate), contro l'immigrazione, per due semplici motivi: primo l'immigrazione è un fatto storico, e proprio la storia ci insegna che è stata, nei secoli passati, croce ma anche delizia di diverse civilità (noi per primi abbiamo invaso l'America, quando c'era da lavorare nei primi anni del secolo scorso, e Roma stessa era un crogiolo di etnie); secondo, noi abbiamo bisogno degli immigrati, è inutile che continuiamo a nasconderci dietro ad un dito. Senza di loro i nostri anziani sarebbero soli, la nostra agrucoltura sarebbe per lo più in difficoltà, le nostre case non nascerebbero. Li trattiamo male, li paghiamo ancor peggio, ed oltretutto li vorremmo ufficialmente fuori dalle scatole, ma ufficiosamente in casa nostra, gestiti con il fucile spianato.
Lasciamo poi perdere le solite sparate del Paraplegico Leghista (Bossi), che dichiara a gran voce "Maroni si sta muovendo per fare esattamente come Sarkozy in Francia", dichiarazioni di pura facciata, visto che alla propaganda anti-immigrati la Lega affianca l'appoggio incondizionato a quella Roma Ladrona, che tanto denigra, senza per altro riuscire a portare a casa il ben che minimo risultato (Federalismo in primis...). Insomma, pura campagna elettorale, per cercare di abbindolare quelle decine di migliaia di persone che votano Lega,e che, da poveri ignoranti, ancora credono alla storia dei celti e della Padania.
Detto questo, ritengo che ci siano tuttavia alcuni aspetti da considerare:
1) Ogni Stato membro dovrebbe avere il diritto/dovere di agire in totale autonomia sul proprio territorio, almeno finchè il Parlamento Europeo resterà un'istituzione, ahimè, da operetta che non promulga leggi ma solo "linee giuda" o "direttive";
2) Il problema dei campi rom illegali è decisamente molto sentito in tanti Paesi Europei; smantellarli e cacciare persone per loro natura nomadi, aiuta? o sposta solo il problema? io credo sposti solo il problema; la soluzione, come più volte ho detto, mi sembra essere l'integrazione (per esempio nelle scuole ed in quel tessuto sociale che, ormai, qui da noi stanno sbrindellando in maniera barbara), che nessuno ha detto sia necessariamente una via facile e priva di sacrifici;
3) Chi però evade le regole deve pagare (questo ovviamente vale non solo per lo zingaretto che ruba, ma anche per il manager che arraffa), e non necessariamente finendo in galera (ove resterebbe comunque a nostro carico), ma con azioni di rimpatrio effettive, per le quali tuttavia è necessaria una politica estera e diplomatica che, al momento, in pochi stanno facendo (non esattamente quella che l'Italia sta conducendo con la Libia);
4) Smettiamola di sbandierare ai quattro venti l'equazione Rom=ladro, perchè non è vera; per lo stesso motivo dovremmo espellere da Milano tanti milanesi doc, da Roma tanti romani, ecc, ecc, ecc; torneremmo all'Epoca dei Comuni;

Quelle espresse non hanno la pretesa di essere soluzioni assolute, ma solo un contributo ad una discussione, che prima avrà luogo e meglio sarà per tutti.

Saluti

mercoledì 15 settembre 2010

Scuola leghista e Scuola multietnica: le due facce della Società.

Ieri ho riportato la notizia della scuola pubblica di Adro, nel bresciano, dove il sindaco leghista Lancini è pesantemente intervenuto (con che fondi, poi...), per stampigliare il marchio di fabbrica leghista su ogni superficie e dare a tutto una bella mano di verde. Il tutto in nome di un'identità che sà di tempi andati, di strenua difesa di un territorio destinato a non essere più solo nostro.
Di contro, leggo oggi su Repubblica di una scuola elementare, la Pisacane di Torpignattara (Roma), dove solo un'esigua percentuale di bambini è italiana doc. Un paio in qualche classe, nessuno in qualche altra. Perchè ciò dovrebbe essere sbagliato? perchè è stata varata dal Governo una norma che impone una percentuale massima di studenti stranieri in ciascuna classe? e le scuola di periferia o che si trovano in quartieri ad alto tasso di immigrazione, che dovrebbero fare? chiudere i battenti? rinunciare ad educare migliaia di ragazzi più o meno giovani, per prepararli a diventare le nuove generazioni d'Italia?
Parliamoci chiaro, finchè da noi sarà così difficile avere figli, finchè il lavoro precario non consentirà alle mamme di avere il diritto alla maternità, finchè gli asili costeranno così tanto, allora saremo sempre più terra di conquista. Non che la cosa mi sconvolga, la conquista intendo, perchè si tratta di corsi e ricorsi storici: cento anni fa abbiamo invaso l'America, oggi siamo noi l'America. E coloro che professano la chiusura delle frontiere, il blocco degli accessi ed i tetti di iscrizioni nelle scuole per i bambini stranieri, beh scusate, ma credo non abbiamo capito nulla.
I nostri anziani sono soli, perchè noi non abbiamo più nè tempo nè risorse per loro; i nostri campi marciscono, se non ci sono i lavoratori stagionali a raccogliere frutta e verdura; le nostra case ed i nostri palazzi non nascerebbero mai se non ci fossero gli operai extracomunitari ad erigerli; il nostro futuro sarebbe di vecchiaia se non ci fossero i bambini stranieri a renderlo più giovane, variopinto ed interessante.
E noi siamo ancora qui a discutere di un concetto di italianità, che forse calzava nell'Ottocento.

Saluti

martedì 14 settembre 2010

Lega la Lega: ora anche le scuole sono verdi.

Si riapre l'anno scolastico, fra mille polemiche e migliaia di precari sul piede di guerra, ma quello che francamente mi ha colpito più di tutto è stato altro.
Ci troviamo in un piccolo paesino del brescino, Adro, dove alla riapertura dei cancelli alunni e genitori si sono ritrovati a dar loro il benvenuto il Sole delle Alpi, simbolo celtico del folklore popolare, ma anche e soprattutto simbolo distintivo leghista. Ed infatti, a richiedere il "marchio di fabbrica" dei celoduristi della Padania, è stato proprio il sindaco leghista di Adro Oscar Lancini (v. foto qui accanto), che lo ha imposto su qualsiasi superficie stampabile e/o serigrafabile (lavagne, banchi, zerbini, muri, vetrate, ecc).
La cosa è stata sminuita come "folklore" da diversi personaggi (fra cui la nostra beneamata Gelmini, Ministro dell'Istruzione), nonostante si stia parlando di una scuola pubblica e non privata, e quindi di un luogo che richiederebbe il massimo del pluralismo, per consentire agli alunni di formarsi una propria coscienza come cittadini innanzitutto, prima ancora che come padani o elettori.
Una delle cose che sconvolgono di più, tuttavia, è che apparentemente la maggior parte dei genitori non ha fatto una piega alla vista di tanto "verdume", ed anzi è dell'idea che questo fatto non influenzerà minimamente l'educazione dei loro figli. Sarà.
Giusto poi per andare sul sicuro, i crocefissi sono stati cementati ai muri delle classi. Questo però, se mi permette un'osservazione caro sindaco Lancini, mi pare un autogol: in caso di invasione musulmana, infatti, non potremo infatti usarli com oggetti contundenti da scagliare contro i barbari.
Saluti

lunedì 13 settembre 2010

Mangiamo Bio? Un attimo che ci penso.

Da otto mesi ho una splendida bambina, di nome Maja, che ormai gattona come un siluro, ride, gioca e si diverte un mondo. E noi con lei. Anche in virtù di questo evento fantastico, mia moglie ha iniziato ad informarsi in merito ai negozi, che vendono prodotti biologici, sia in internet che fra amici e parenti, con la consueta caparbietà, che la contraddistingue.
Proprio parlando con una coppia di amici, abbiamo scoperto che vicino casa nostra si trova un'azienda agricola "Bio", nella quale sabato mattina abbiamo pensato di andare a comprare frutta e verdura per la bambina.
Premetto che io sono sempre stato abbastanza contrario sulla faccenda Bio, primo perchè i prodotti sono molto più cari dei tradizionali (ma usando meno pesticidi il costo unitario non dovrebbe essere più basso?!?), ed in secondo luogo perchè, in realtà, non ci sono delle regole ben precise per l'attribuzione Bio. Faccio un esempio: una coltivazione a margine dell'autostrada può ricevere la marcatura Bio, tanto quanto una coltura di alta montagna, per il semplice fatto che il coltivatore diretto non utilizza prodotti chimici, pesticidi, ecc. Allora mi chiedo: e tutta l'atmosfera inquinata dell'autostrada dove va a finire? e chi se la mangia, pagandola oltretutto due o tre volte in più rispetto a quanto si trova dal fruttivendolo di fiducia?
Detto questo, sabato assecondo la curiosità di mia moglie e troviamo la suddetta azienda agricola.
La prima cosa che ci ha colpito, ovviamente, sono stati i prezzi, ma questo ce lo aspettavamo.
La seconda cosa che ci ha stupito, forse più della prima, è stata l'origine dei vari prodotti, messa ben in evidenza per via degli obblighi di legge. Solo pochi prodotti venivano dal padovano o zone limitrofe: la maggior parte proveniva da altre zone d'Italia se non del mondo.
Allora mi chiedo: che senso ha mangiare Bio, se tanto poi inquino mezzo pianeta fra tir, aerei cargo e navi per trasportare le merci? Qualcuno potrebbe obiettare: "A parità di inquinamento nel trasporto, almeno i prodotti Bio non contengono pesticidi". Potrei essere d'accordo, ma se davvero voglio sposare una filosofia etica, allora dovrei iniziare a mangiare solamente i prodotti di stagione e della zona, seguendo l'ormai famosa filosofia della filiera corta.
Certo, anche a me piacciono le banane, e tanto, ma onestamente trovo un po' ipocrita chi si riempie la bocca di bioetica e di lotta ai veleni che inquinano terreno, falde e prodotti alimentari, e poi fa finta di non vedere l'inquinamento insito nel trasporto delle merci.
Riflettiamo.

Saluti

venerdì 10 settembre 2010

Come volevasi dimostrare #2

Come volevasi dimostrare, Secondo Atto.
Bossi, per l'ennesima volta, rinuncia alla spallata pubblicamente e dichiara che le elezioni anticipate non sono la soluzione ai problemi della maggioranza. Quante volte, negli ultimi mesi, il Celodurista a capo della Lega ha tirato e mollato la corda? come sempre, nel gioco di forza che è ormai diventata la Maggioranza di governo, la Lega mette in campo i propri assi, mai platealmente, ma sempre di sotto banco, nella speranza di ritagliarsi uno spazio davvero autonomo. Cosa che in vent'anni di proposta politica non è mai riuscita a fare, sempre attaccata al codazzo di Berlusconi oggi e, ahimè, talvolta della Sinistra ieri.
E mentre le Lega ritratta (chissà se poi domani...), Brunetta & Co. suggeriscono di chiudere le feste del PD ed accusano il maggior partito di opposizione (forse l'unico, ahimè ricordiamocelo, se non altro per i numeri), di essere conservatore e squadrista.
Orami la politica ci ha abituati da tempo allo svuotamento di significato delle parole della nostra amata ed articolata lingua madre, ma talvolta si supera il segno. Soprattutto dimenticando (o facendo finta di dimenticare), che "chiudere" è in generale, e la storia recente lo insegna, la risposta più sbagliata ad ogni forma di violenza ed estremismo. Bisogna anzi aprire, informare, dibattere, discutere e formare, in modo che eventi come quelli cui abbiamo assisitto non si ripetano.
Saluti

giovedì 9 settembre 2010

Vita Politica e Vita Reale

Il Governo perde i pezzi. Sembra un film dell'orrore, dove un'operazione plastica mal riuscita lascia il paziente sfigurato, con un orecchio caduto sotto al tavolo, una guancia cadente, il labbro inferiore mezzo staccato.
Fini ormai sta volando verso altri lidi, e nonostante tutto il Governo tenda a minimizzare la cosa, credo se la stia facendo sotto. Ed io con lui. Perchè purtroppo non si vede la luce in fondo a questo tunnel, con Bossi che ora inizia a spintonare per andare ad elezioni, dopo che nel giro di un mesetto aveva confermato e smentito almeno tre volte la necessità di andare al voto, Berlusconi che pretende di restare saldamente in carica, visto che secondo lui è stato il Popolo Italiano a metterlo lì (ma noi non siamo una Repubblica Parlamentare ed il Premier viene scelto dal Presidente della Repubblica?!?), ed un centro sinistra che, tanto per cambiare, pare stia facendo a gara per innervosire i suoi elettori e rendere sempre meno appetibile un'alternativa a Berlusconi.
Questa la Vita Politica.
Nella Vita Reale, intanto, il contratto metalmeccanico viene stracciato dagli Industriali. Come in tanti (troppi) temevano le iniziative da imprenditore dell'Ottocento di Marchionne hanno creato un precedente, ed ora l'Associazione Industriali ne approfitta e ci si butta a pesce, con buona pace dei diritti dei lavoratori, soprattutto degli operai (ma solo per ora). E la Politica cosa dice? che fine ha fatto? chi alza la voce cercando di riportare tutti alla ragione e l'attenzione sulle problematiche reali che affliggono il Popolo, come istruzione, lavoro, sanità?
Purtroppo solo qualche sparuto personaggio.

Saluti

venerdì 3 settembre 2010

Quando morte e protesta si fondono

Chi si ricorda di Mariarca Terracciano, l'infermiera napoletana che, per protesta, iniziò a togliersi 150 mg di sangue al giorno fino al tragico epilogo, avvenuto dopo quattro giorni? Temo molto pochi, come in pochi si ricorderanno i motivi di questa singolare e drammatica forma di protesta: il mancato pagamento degli stipendi da parte dell'ASL per cui la donna lavorava. Insomma, non un vezzo, non una protesta pretestuosa su qualche benefit milionario, ma semplicemente l'urlo silenzioso con cui si pretendeva il rispetto del proprio lavoro ed il pagamento del dovuto, nè più nè meno.
Tutto questo avveniva a Maggio di quest'anno.
Nei mesi di Giugno e Luglio abbiamo assistito allo scandalo FIAT. O meglio, allo scandaloso silenzio della politica nei confronti della vicenda FIAT.
Ora la protesta degli insegnanti si leva alta, ed anche in questo caso le forme di protesta sono estreme: sciopero della fame.
Caterina Altamore, 37 anni, insegnante precaria da una vita. Una vita spesa nelle vie di Palermo, come racconta a Repubblica, a cercare di salvare i bambini dalla criminalità che li sfrutta e spalanca loro le porte delle cosche.
Poi arrivano gli ennesimi tagli, e persone come questa si trovano da un giorno all'altro senza lavoro, senza futuro, senza la possibilità di poter parlare faccia a faccia con dei Ministri ed un Governo, chiuso nelle stanze di cristallo del potere, che dello sporco della strada non sente nemmeno l'odore.
Ma in che Italia viviamo? un'Italia dove quotidianamente i diritti vengono calpestati. Dove ogni giorno in tanti lottano per un'idea ed un'ideale e si scontrano, bene che vada, con l'indifferenza di quella stessa gente per cui lottano. Mal che vada, additati come sobillatori e piantagrane.
Ma in che Italia viviamo?

Saluti