Sito denuclearizzato

giovedì 8 aprile 2010

Una Morale di Facciata: Ru-486

Nell'Italia della Morale Cattolica, al Policlinico di Bari il 07 Aprile 2010 è iniziata la somministrazione a regime ordinario della pillola abortiva Ru-486 e ieri la prima donna ne ha fatto uso.
Ora, come sempre, ci sarà un levarsi di scudi di occasione ed opportunismo, di uomini che vorrebbero imporre il loro volere a donne in difficoltà, ad ecclesiastici mossi da sani (ma irrazionali) sentimenti religiosi, da combattenti per la libertà ed i diritti. Tanto rumore per nulla, direbbe Shakespeare, in un Italia che della Morale di facciata fa da sempre il suo cavallo trionfale.
All'occorrenza tutti ad imbracciare un'ideologia, come fosse un fucile, soprattutto se di mezzo c'è una vita, pronti però poi a volta faccia e a facili vuoti di memoria quando loro stessi sono chiamati a rendere conto.
Ci vorrebbe un po' di silenzio, in questo nostro Paese che urla e sbraita senza dire nulla.
Cito le parole di Sara, la prima donna ad avere utilizzato la Ru-486 proprio ieri: "Vorrei che una gravidanza potesse capitare a loro (agli uomini, ndr), così ci penserebbero meglio prima di parlare".
La Puglia si ripropone come laboratorio di Democrazia e rispetto.

Saluti

5 commenti:

calendula ha detto...

a me a realmente fatto infuriorare che abbiano dato la notizia ai tg.... e sono sicura che alla maggior parte delle persone non importa proprio un bel niente di chi utilizza la pillola e chi no... ci sono problemi così gravi da affrontare nel nostro paese che è meglio sprecare tempo con notizie inutili piuttosto che affrontare la deriva democratica sociale e culturale del paese..

andreacamporese ha detto...

Fa parte dell'informazione di regime, dove la prassi è dare notizie frammentarie e poco chiare, perchè così la gente possa sopravvivere nel dubbio e in un "essere prevenuti", piuttosto che vovere davvero la Democrazia.
Saluti e grazie di essere passata

luly ha detto...

Ed io, caro Andrea, non mi stupisco affatto di questo paese ormai allo sbando che permette ad alcuni di dare tali notizie nei tg, invece di obbligarli a raccontare come e con quali interessi stiamo percorrendo questa strada senza vie d'uscita.
C'è chi dice che vivere questo inferno sia l'unico modo per poter risorgere, ma tu ci credi? Io ci spero, almeno.
Buona domenica:O)

Unknown ha detto...

Sono assolutamente contraria all'aborto e lo considero non un diritto ma un dramma per le donne, abbandonate alle loro decisioni anziché aiutate a vivere la maternità. Però, sfortunatamente, sono anche parecchio contraria all'ipocrisia: qualcuno ha seguito la vicenda raccontata su http://www.sorelleditalia.net/2010/04/15/abortire-in-vaticano/ ? mi pare che non sia uscita dal circuito della carta stampata e di qualche blog...

andreacamporese ha detto...

Cara Caterina 1980 uno può vivere l'aborto come un'imposizione e qualcun'altro come un'opportunità offerta da uno Stato democratico ed avanzato, per evitare rischi fisici al limite della sopravvivenza alla madre.
Io non sono per le imposizioni, ma per la libera scelta, regolata da debite regole. Non sono d'accordo con l'aborto sempre e comunque, ci mancherebbe, ma credo anche che in alcuni casi sia una via percorribile, anche se accompagnata da problemi, crisi psicologiche ed emotive. Certo ne parlo da estraneo, essendo un uomo, ma credo anche che piuttosto degli aborti clandestini con un ferro da maglia sia preferibile una legislazione in materia.
Saluti