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mercoledì 1 dicembre 2010

Cambiamenti climatici: una notizia buona ed una un po' meno

Stando ai dati contenuti in "L'Ambiente in Europa", uno studio che sintetizza gli ultimi cinque anni di lavoro dell'Agenzia Europea per l'Ambiente e pubblicato il 29 Novembre 2010, l'Europa a 27 è riuscita in quello che, fino a poco tempo fa, sembrava impossbile: rientrare nei tagli alle emissioni imposti dal Protocollo di Kyoto (pari al 8% entro il 2012) e portarsi in una posizione di netto vantaggio rispetto agli ultimi impegni presi, cioè il famoso aumento della produzione di energia da fonte rinnovabile al 20% entro il 2020. A oggi siamo ad un taglio netto delle emissioni inquinanti pari a circa il 7%.
L'impresa sembrava talmente impossibile, che molti detrattori delle fonti rinnovabili, degli usi razionali dell'energia e degli interventi tesi ad un maggior controllo delle emissioni, sostenevano cinicamente che non sarebbe valsa nemmeno la pena di provare a raggiungere il traguardo.
Lo studio proposto mette anche in luce i numeri di questa "rivoluzione verde" che, in un modo o nell'altro e con Paesi più virtuosi ed altri meno, sta dando da mangiare e lavorare a 3,4 milioni di persone, senza considerare l'indotto, con prospettive future ancor più rosee.
Basti ricordare che l'Europa controlla il 30% del mercato globale della green economy ed il 50% delle attività legate al riciclaggio dei rifiuti.
Tutto questo, ovviamente, non deve farci adagiare sugli allori ed ancora molto si può fare (a partire dalla formula degli incentivi, per dirne una, che qui in Italia sta producendo più danno che altro).
Certo queste sono le buone notizie.
La cattiva notizia è che, nonostante questi lodevoli risultati e stante la situazione ambientale creata in decenni di scempio e super sfruttamento delle risorse, la temperatura media globale continua a salire. Il monito arriva dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), cioè l'organismo delle nazioni Unite deputato alla valutazione ed al monitoraggio dei cambiamenti climatici.
Entro la fine del secolo la temperatura media della Terra potrebbe salire fino a 6 °C oltre le medie attuali, con conseguenze piuttosto nefaste, che potrebbero andare dalla scomparsa dei ghiacciai alpini fino all'aumento dei decessi dovuti alle ondate di calore. Si calcola che dal 2003 a oggi i decessi direttamente imputabili ai cambiamenti climatici siano stati circa 70.000 in più in tutto il Mondo.

Saluti

2 commenti:

nonno enio ha detto...

già quest'anno hanno coperto i ghiacciai alpini sulle Dolomiti con spessi fogli di plastica per evitare il riscaldamento della superficie del ghiaccio e ne hanno severamente vietato a tutti la possibilità di sciarvi.

Alberto ha detto...

Rispetto ad altri noi europei possiamo a 'sto punto definirci virtuosi. Ma fino a che Stati Uniti Cina e India saranno fuori dal protocollo di Kyoto ci sarà ben poco da fare.