Sito denuclearizzato

mercoledì 14 maggio 2014

Padova nel traffico: il problema della viabilità cittadina

Il 25 Maggio anche a Padova si voterà per il rinnovo del Sindaco. Quest'anno, a detta di tutti, la campagna elettorale è piuttosto spenta, senza grossi colpi di scena, e il risultato appare quasi scontato. Siccome siamo a meno di due settimane dal voto, e non si possono quindi dare indicazioni o presentare sondaggi (non che questo blog possa spostare l'ago della bilancia, ma comunque rispetterà  le regole), voglio fare una richiesta valida per qualsiasi schieramento vincerà: affrontare il problema del traffico e della viabililtà di Padova in maniera seria e convinta.
Qualche anno fa è stato completato l'anello della tangenziale, di recente anche la famigerata curva Boston è stata aperta in tutte le direzioni, e queste soluzioni hanno decisamente sgravato il centro cittadino e le arterie radiali di accesso (via Facciolati, per fare un nome su tutti).
Tuttavia il numero di automobili, negli ultimi anni, è aumentato molto più in fretta delle soluzioni apportate e questo provoca, specialmente nella zona est della città (via Piovese, tangenziale in direzione casello Padova Est in ambo le direzioni), un problema di intasamento del traffico dalle 7.30 del mattino circa per circa un'oretta. La stessa problematica si vive alle 17.30 con i rientro dai luoghi di lavoro (talvolta è difficile perfino uscire dall'autostrada a Padova Est).
Io vivo in questa parte della città, quindi è la realtà che subisco quotidianamente (io e la mia famiglia, come centinaia di altre), ma mi chiedo se non si possa fare qualche cosa. Lo chiedo per le mie bambine e per tutti i bambini di questa zona, che giorno dopo giorno respirano grandi quantità di gas di scarico.
A Padova si era iniziata una splendida avventura con il tram e non è un segreto che il Comune abbia in programma proprio una linea che dovrebbe collegare Voltabarozzo con la Stazione Centrale: idea splendida che non vedo l'ora venga realizzata, nonostante i soliti "comitati del NO" che in Italia spesso e volentieri bloccano lavori ed evoluzione, per il veto di pochi interessati.
Il Comune ha anche investito molto nel Bike-Sharing, biciclette pubbliche che possono essere usate con una semplice tessera magnetica. Altra soluzione lodevole ma mi chiedo tuttavia se questo sia sufficiente.
Come sempre trovo che in Italia il problema sia culturale.
Da italiano so che pochissimi cittadini sarebbero disposti a sacrificare cinque minuti del loro tempo quotidiano montando in sella alla bicicletta per il solo gusto di migliorare l'ambiente in cui vivono o, men che meno, per il bene comune. In Italia purtroppo c'è scarso senso civico e quindi le leve che si possono adottare sono essenzialmente due: il divieto o il vantaggio economico.
Vietare l'uso dell'autombile o dei mezzi privati può andare bene nelle zone pedonali del Centro Storico, ma come al solito emergono mille eccezioni e in ogni caso il divieto, per come sono fatto, non mi pare corretto. E' coercitivo.
Trovo invece molto più efficace la soluzione del vantaggio economico: l'italiano medio si muove (non solo, ci mancherebbe, ma spesso sì), se ha un tornaconto economico. Se usare il tram o l'autobus è più economico e vantaggioso, magari anche grazie a qualche divieto di transito, a qualche blocco del traffico, a qualche area a traffico limitato dotata di telecamere, allora sono convinto che molti cittadini opterebbero per la soluzione messa a disposizione dal Comune.
Evidentemente non si possono mettere i divieti al traffico senza dare alternative, e allo stato attuale delle cose purtroppo Padova ha ancora poche alternative, nonostante si debba dare atto alla passata amministrazione di aver avviato un percorso virtuoso (non ultimo con le piste ciclabili, anche se spesso sono pericolose e promiscue alla strada).
La richiesta quindi allo schieramento che vincerà le elezioni è quella di impegnarsi nell'affrontare con ancora maggior determinazione questa problematica avviando il prima possibile i lavori per le nuove linee del tram, allungandone magari i percorsi alla periferia (penso alle metropolitane tedesche, che proseguono ben oltre il centro cittadino), pensare, perchè no, a un Ring cioè un tram sull'anello delle tangenziali, al fine di scaricare il più possibile l'ambiente (e i nostri polmoni) dallo stress quotidiano cui assistiamo che, diciamoci la verità, non potrà che aumentare se non si interverrà in maniera decisa.
Questo è lo spunto di riflessione che questo blog si sente di lanciare.

Saluti

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