Dunque parliamone.
Proprio come si apprende dall'ultimo Passaparola di Marco Travaglio, il Governo si sta muovendo sul filo dell'eversione, per quanto riguarda la libertà di stampa e la magistratura.
In Parlamento è infatti in corso l'esame del Ddl sulle intercettazioni, ultimo capitolo di una lunga trafila di lacci e lacciuoli (come li chiama il Piduista che ci governa: ricordare che sia un piduista non fa mai male), tesa a minare l'indipendenza della magistratura e di quei giornalisti che ancora svolgono in maniera indefessa il loro lavoro, informando e tentando di trasmettere ai lettori una visione oggettiva dei fatti.
L'ultima mira del Governo è infatti quella di impedire la pubblicazione di intercettazioni per le quali sia stata disposta la distruzione e dei nomi dei magistrati, che stanno svolgendo determinate indagini. Il giornalista non potrà più pubblicare il nome di un magistrato coinvolto in un'indagine, legando al nome del/degli indagato/i e del processo in corso.
Quali i rischi? i magistrati perderanno quel minimo di scudo dai poteri forti costituito dalla notorietà agli occhi dell'opinione pubblica e noi non sapremo più cosa diavolo sta succedendo, perchè se solo un giornalista si azzarderà a contravvenire a questa disposizione rischierà da 1 a 3 anni di carcere. Carcere, avete capito bene.
Prendo il testo del Programma di Rinascita Democratica e trovo una frase: "... il divieto di nominare sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari ...".
Agghiacciante. Soprattutto perchè leggendo il testo nella sua interezza, si evincono alcune idee di Gelli a prima vista non del tutto sbagliate, come la meritocrazia, il rendere più snello l'apparato statale, alcune riforme di base. Tuttavia, leggendo attentamente, si coglie un disegno di fondo che mira a rendere la Magistratura dipendente dal Parlamento e a costituire "... un club di natura rotariana per l'eterogeneità dei componenti ove siano rappresnetati, ai migliori livelli operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonchè pochissimi e selezionati uomini politici, che superi il numero di 30 o 40 unità ...".
Ebbene, ritengo che Berlusconi stia andando oltre, stia tentando di creare uno Stato incontrollabile da parte del cittadino che, se buono, riceverà qualche piccolo contentino, un premio, magari il biglietto per la partita di calcio o una partecipazione al Grande Fratello. Ma se cattivo ed indisciplinato? magari il cittadino farà la stessa fine dei giornalisti che vorranno ancora fare il loro dovere facendo informazione: carcere.
Vogliamo parlarne? anche solo per tenere alto il livello di guardia, per stimolare la curiosità e la cultura. Se poi i timori si dimostreranno infondati tanto meglio, ma non si può stare con le mani in mano nel vedere che chi fa il proprio dovere viene punito. E nel frattempo Mills (ennesimo capitolo della Saga Berlusconi) è stato condannato a 4 anni e 3 mesi, ed ancora si grida alla sentenza Anti-Premier. Tanto Berlusconi sa benissimo che, fin tanto che il Lodo Alfano sarà sotto il vaglio della Corte Costituzionale, lui non correrà pericoli, ed il processo (anche questo) nel 2010 cadrà in prescrizione.
E' il sistema che non funziona, e che consente a Cappellacci di vincere in Sardegna e che fa sì che la maggior parte dei parlamentari si rifiutino di farsi prendere le impronte per istituire un sistema a tessera elettronica anti-pianisti. Uno di questi parlamentari è proprio Matteo Brigandì della Lega Nord (diciamolo pure), che aveva in tempi non sospetti proposto di schedare tutti rom, bambini compresi, prendendo loro le impronte. Alla proposta di Fini di "schedare" i parlamentari e rendere poi pubblici i nomi di coloro che, profumatamente pagati da noi, si sarebbero rifiutati di rilasciare le impronte, Brigandì risponde "... non è una cosa simpatica, le ho già date quando ho fatto il militare: è una questione di serietà ...".
Che si sappia, che se ne parli!!!
Io direi di mandare a Brigandì una bella mail, con scritto semplicemente "VERGOGNATI". Ma forse rischierei il carcere.
Saluti
Proprio come si apprende dall'ultimo Passaparola di Marco Travaglio, il Governo si sta muovendo sul filo dell'eversione, per quanto riguarda la libertà di stampa e la magistratura.
In Parlamento è infatti in corso l'esame del Ddl sulle intercettazioni, ultimo capitolo di una lunga trafila di lacci e lacciuoli (come li chiama il Piduista che ci governa: ricordare che sia un piduista non fa mai male), tesa a minare l'indipendenza della magistratura e di quei giornalisti che ancora svolgono in maniera indefessa il loro lavoro, informando e tentando di trasmettere ai lettori una visione oggettiva dei fatti.
L'ultima mira del Governo è infatti quella di impedire la pubblicazione di intercettazioni per le quali sia stata disposta la distruzione e dei nomi dei magistrati, che stanno svolgendo determinate indagini. Il giornalista non potrà più pubblicare il nome di un magistrato coinvolto in un'indagine, legando al nome del/degli indagato/i e del processo in corso.
Quali i rischi? i magistrati perderanno quel minimo di scudo dai poteri forti costituito dalla notorietà agli occhi dell'opinione pubblica e noi non sapremo più cosa diavolo sta succedendo, perchè se solo un giornalista si azzarderà a contravvenire a questa disposizione rischierà da 1 a 3 anni di carcere. Carcere, avete capito bene.
Prendo il testo del Programma di Rinascita Democratica e trovo una frase: "... il divieto di nominare sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari ...".
Agghiacciante. Soprattutto perchè leggendo il testo nella sua interezza, si evincono alcune idee di Gelli a prima vista non del tutto sbagliate, come la meritocrazia, il rendere più snello l'apparato statale, alcune riforme di base. Tuttavia, leggendo attentamente, si coglie un disegno di fondo che mira a rendere la Magistratura dipendente dal Parlamento e a costituire "... un club di natura rotariana per l'eterogeneità dei componenti ove siano rappresnetati, ai migliori livelli operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonchè pochissimi e selezionati uomini politici, che superi il numero di 30 o 40 unità ...".
Ebbene, ritengo che Berlusconi stia andando oltre, stia tentando di creare uno Stato incontrollabile da parte del cittadino che, se buono, riceverà qualche piccolo contentino, un premio, magari il biglietto per la partita di calcio o una partecipazione al Grande Fratello. Ma se cattivo ed indisciplinato? magari il cittadino farà la stessa fine dei giornalisti che vorranno ancora fare il loro dovere facendo informazione: carcere.
Vogliamo parlarne? anche solo per tenere alto il livello di guardia, per stimolare la curiosità e la cultura. Se poi i timori si dimostreranno infondati tanto meglio, ma non si può stare con le mani in mano nel vedere che chi fa il proprio dovere viene punito. E nel frattempo Mills (ennesimo capitolo della Saga Berlusconi) è stato condannato a 4 anni e 3 mesi, ed ancora si grida alla sentenza Anti-Premier. Tanto Berlusconi sa benissimo che, fin tanto che il Lodo Alfano sarà sotto il vaglio della Corte Costituzionale, lui non correrà pericoli, ed il processo (anche questo) nel 2010 cadrà in prescrizione.
E' il sistema che non funziona, e che consente a Cappellacci di vincere in Sardegna e che fa sì che la maggior parte dei parlamentari si rifiutino di farsi prendere le impronte per istituire un sistema a tessera elettronica anti-pianisti. Uno di questi parlamentari è proprio Matteo Brigandì della Lega Nord (diciamolo pure), che aveva in tempi non sospetti proposto di schedare tutti rom, bambini compresi, prendendo loro le impronte. Alla proposta di Fini di "schedare" i parlamentari e rendere poi pubblici i nomi di coloro che, profumatamente pagati da noi, si sarebbero rifiutati di rilasciare le impronte, Brigandì risponde "... non è una cosa simpatica, le ho già date quando ho fatto il militare: è una questione di serietà ...".
Che si sappia, che se ne parli!!!
Io direi di mandare a Brigandì una bella mail, con scritto semplicemente "VERGOGNATI". Ma forse rischierei il carcere.
Saluti
4 commenti:
Che si sappia, che se ne parli...
Grazie, un bellissimo scritto.
Quella di Brigandi mi mancava, grazie, ci sarebbe da sputargli in faccia e amputargli le falangi.
Ma io sono un moderato, fortunatamente per lui, mi spiace per i Rom invece.
Blogger
Noi siamo dei moderati, ma fors ei Rom un po' meno, e magari potrebbero aspettarlo all'angolo buio di una strada deserta.
Insomma, diciamoci la verità, certe volte 'sta gente fa rimpiangere i Giustizieri della Notte.
Saluti
La continuità con la P2 è sotto gli occhi di 'tutti' (?), Gelli disse che voleva il copyright, no?!
Dove si può andare a parare?
Forse, l'unico mezzo è la disobbedienza civile (come ha dichiarato un deputato e giornalista IDV).
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