Si riapre l'anno scolastico, fra mille polemiche e migliaia di precari sul piede di guerra, ma quello che francamente mi ha colpito più di tutto è stato altro.
Ci troviamo in un piccolo paesino del brescino, Adro, dove alla riapertura dei cancelli alunni e genitori si sono ritrovati a dar loro il benvenuto il Sole delle Alpi, simbolo celtico del folklore popolare, ma anche e soprattutto simbolo distintivo leghista. Ed infatti, a richiedere il "marchio di fabbrica" dei celoduristi della Padania, è stato proprio il sindaco leghista di Adro Oscar Lancini (v. foto qui accanto), che lo ha imposto su qualsiasi superficie stampabile e/o serigrafabile (lavagne, banchi, zerbini, muri, vetrate, ecc).
La cosa è stata sminuita come "folklore" da diversi personaggi (fra cui la nostra beneamata Gelmini, Ministro dell'Istruzione), nonostante si stia parlando di una scuola pubblica e non privata, e quindi di un luogo che richiederebbe il massimo del pluralismo, per consentire agli alunni di formarsi una propria coscienza come cittadini innanzitutto, prima ancora che come padani o elettori.
Una delle cose che sconvolgono di più, tuttavia, è che apparentemente la maggior parte dei genitori non ha fatto una piega alla vista di tanto "verdume", ed anzi è dell'idea che questo fatto non influenzerà minimamente l'educazione dei loro figli. Sarà.
Giusto poi per andare sul sicuro, i crocefissi sono stati cementati ai muri delle classi. Questo però, se mi permette un'osservazione caro sindaco Lancini, mi pare un autogol: in caso di invasione musulmana, infatti, non potremo infatti usarli com oggetti contundenti da scagliare contro i barbari.
Saluti
Ci troviamo in un piccolo paesino del brescino, Adro, dove alla riapertura dei cancelli alunni e genitori si sono ritrovati a dar loro il benvenuto il Sole delle Alpi, simbolo celtico del folklore popolare, ma anche e soprattutto simbolo distintivo leghista. Ed infatti, a richiedere il "marchio di fabbrica" dei celoduristi della Padania, è stato proprio il sindaco leghista di Adro Oscar Lancini (v. foto qui accanto), che lo ha imposto su qualsiasi superficie stampabile e/o serigrafabile (lavagne, banchi, zerbini, muri, vetrate, ecc).
La cosa è stata sminuita come "folklore" da diversi personaggi (fra cui la nostra beneamata Gelmini, Ministro dell'Istruzione), nonostante si stia parlando di una scuola pubblica e non privata, e quindi di un luogo che richiederebbe il massimo del pluralismo, per consentire agli alunni di formarsi una propria coscienza come cittadini innanzitutto, prima ancora che come padani o elettori.
Una delle cose che sconvolgono di più, tuttavia, è che apparentemente la maggior parte dei genitori non ha fatto una piega alla vista di tanto "verdume", ed anzi è dell'idea che questo fatto non influenzerà minimamente l'educazione dei loro figli. Sarà.
Giusto poi per andare sul sicuro, i crocefissi sono stati cementati ai muri delle classi. Questo però, se mi permette un'osservazione caro sindaco Lancini, mi pare un autogol: in caso di invasione musulmana, infatti, non potremo infatti usarli com oggetti contundenti da scagliare contro i barbari.
Saluti
3 commenti:
Andrea caro, siamo proprio arrivati alla frutta.....
finchè la Lega costruisce le scuole con i suoi soldi senza intaccare le risorse degli altri, mi sta bene anche la foto di Bossi al posto di Napolitano. E poi diciamolo, quella vista in TV è una gran bella scuola.
@enio: peccato sia una scuola pubblica, pagata da tutti ed un bene comune che dovrebbe offrire pluralismo e non simboli di partito. Fosse per me toglierei anche il crocefisso dalle scuole, pensa un po'.
Temo purtroppo che sottovalutare queste "esternazioni folkloristiche", come le definisce qualcuno, sia piuttosto stupido.
Saluti
Posta un commento