Sito denuclearizzato

venerdì 3 settembre 2010

Quando morte e protesta si fondono

Chi si ricorda di Mariarca Terracciano, l'infermiera napoletana che, per protesta, iniziò a togliersi 150 mg di sangue al giorno fino al tragico epilogo, avvenuto dopo quattro giorni? Temo molto pochi, come in pochi si ricorderanno i motivi di questa singolare e drammatica forma di protesta: il mancato pagamento degli stipendi da parte dell'ASL per cui la donna lavorava. Insomma, non un vezzo, non una protesta pretestuosa su qualche benefit milionario, ma semplicemente l'urlo silenzioso con cui si pretendeva il rispetto del proprio lavoro ed il pagamento del dovuto, nè più nè meno.
Tutto questo avveniva a Maggio di quest'anno.
Nei mesi di Giugno e Luglio abbiamo assistito allo scandalo FIAT. O meglio, allo scandaloso silenzio della politica nei confronti della vicenda FIAT.
Ora la protesta degli insegnanti si leva alta, ed anche in questo caso le forme di protesta sono estreme: sciopero della fame.
Caterina Altamore, 37 anni, insegnante precaria da una vita. Una vita spesa nelle vie di Palermo, come racconta a Repubblica, a cercare di salvare i bambini dalla criminalità che li sfrutta e spalanca loro le porte delle cosche.
Poi arrivano gli ennesimi tagli, e persone come questa si trovano da un giorno all'altro senza lavoro, senza futuro, senza la possibilità di poter parlare faccia a faccia con dei Ministri ed un Governo, chiuso nelle stanze di cristallo del potere, che dello sporco della strada non sente nemmeno l'odore.
Ma in che Italia viviamo? un'Italia dove quotidianamente i diritti vengono calpestati. Dove ogni giorno in tanti lottano per un'idea ed un'ideale e si scontrano, bene che vada, con l'indifferenza di quella stessa gente per cui lottano. Mal che vada, additati come sobillatori e piantagrane.
Ma in che Italia viviamo?

Saluti

4 commenti:

Dario (Italianoallestero.com) ha detto...

In un'Italia simile a quella di molti anni fa, in un'Italia di italiani.
Scusa il pessimismo ma la società italiana non ha mai saputo indignarsi, mai.
Ti consiglio una bella "lettura", di Pasolini, lo trovi su youtube.
Dura un solo minuto.

GLI ITALIANI - PASOLINI.

Un abbraccio da Madrid, da un italiano che, schifato, ha abbandonato - fisicamente - la sua cara Italia.

luly ha detto...

Un' Italia, quella stessa di cui tu scrivi ogni giorno, il cui unico obiettivo è, ora più che mai, avere generazioni di ignoranti incapaci di protestare ed indignarsi di fronte a tali vergognosi comportamenti.
Bisogna lottare, ma nel vero senso della parola....
Ciao Andrea.

andreacamporese ha detto...

@Blogger: ho un paio di ottimi amici a Madrid, conosciuti quando studiavo in Germania.
Saluti

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ricordo di quell'infermiera ed hoseguito anch'io la vicenda di questa insegnante precaria.

Temo che Blogger abbia ragione. O se ci si indigna tale "emozione" si esaurisce presto senza voler lottare per i diritti minimi che spettano ad ognuno di noi;