Sito denuclearizzato

venerdì 10 luglio 2009

Ddl Sviluppo: come sempre in sordina.

Mentre a l'Aquila si dipana il teatrino G8-G14, il Senato ha licenziato in via definita il Ddl Sviluppo, con 154 voti a favore, dopo che PD ed IdV avevano provato a far mancare il numero legale.
Come sempre in sordina, come sempre televisioni e reti di regime ci abbindolano con le favole, mentre da dietro il Governo fa passare provvedimenti scandalosi, per lo meno in alcune parti essenziali.

Nella fattispecie il Ddl Sviluppo, prevede tre aspetti fondamentalie che credo faranno discutere, se non altro perchè spero siano le solite sparate propagandistiche del Governo che, non appena si tenterà di applicarle (e quindi di spendere soldi pubblici), verranno in parte smorzate con provvedimenti d'urgenza e ad hoc, per la costituzione di associazioni di cittadini o, magari, con qualche malumore leghista dell'ultim'ora.
Il primo aspetto è la reintroduzione della class action, già inserita dal Governo Prodi e sospesa dal presente Governo Berlusconi. La class action altro non è che la possibilità, per i consumatori, di procedere in gruppo ed in maniera associativa per vie legali in caso di grandi truffe finanziarie (tipo Parmalat e Cirio). Purtroppo non è prevista la retroattività, con buona pace di tutti i truffati dei maggiori crack degli ultimi anni: la class action in questione sarà attiva da Gennaio 2010.
Il secondo aspetto è il ritorno al nucleare.
Entro 60 giorni (due mesi) dall'approvazione delDdl è prevista la formazione di una commissione specilizzata per la definizione dei siti di maggior interesse per l'installazione di centrali nucleari su territorio nazionale, e di siti per lo stoccaggio delle scorie radioattive.
Posso confermare (questo ovviamente non è scritto nel Ddl), in quanto professionista del settore meccanico-energia, che Ansaldo ha già costituito a partire da quest'anno un'equipe di studio per la tecnologia nucleare, e che sta andando a lezione dai nostri cugini d'oltralpe.
Il terzo ed ultimo aspetto sono i fondi all'editoria.
Innanzitutto, mi verrebbe da dire, editoria ma Mondadori e gruppi del Premier Berlusconi no. Ma a parte questa osservazione, che ha a che fare con il buon gusto, il provvedimento prevede lo stanziamento di 140 milioni di euro per l'editoria, che dovranno essere tirati fuori portando la famosa Robin Tax (tassazione extra ai grossi gruppi petroliferi) di Tremonti dal 5,5% al 6,5%, con ovvi e conseguenti ripercussioni sui prezzi del carburante alla pompa e quindi su noi utenti finali.

Ovviamente nessuno fa mai notare queste conseguenze per il cittadino.

Un'ultima nota polemica, in riferimento al nucleare, è da farsi sulle dichiarazioni sdegnate dei Verdi e dei gruppi ambientalisti. A questi vorrei solo dire che al Governo c'erano e ci sarebbero potuti tornare se solo non avessero voluto giocare alla politica del purismo come una certa sinistra che ora si trova, poco onorevolmente, seduta fuori dal Parlamento.
Se queste forze, che ritengo fondamentali per lo sviluppo del Paese (e questo è il motivo del mio maggior disappunto), avessero imparato negli ultimi quindici anni un po' di buon senso e di dedizione al compromesso, forse adesso non ci troveremmo con il rischio di centrali nucleari sotto casa o con un Berlusconi imperante a 360°.

Saluti

1 commento:

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

Attacco duro ai Verdi. In effetti credo che il tuo ragionamento sia giusto.

Class Action: no comment; il fatto che non sia retroattiva é una porcata. Ma tant'é.....

L'Aquila: sono ancora in quei campi di concentramento che chiamano tendopoli; sai quanto credo a quello che dicono che faranno con questo DDL. Vedremo a parte che cmq quello che vogliono stanziare ed hanno stanziato fino ad ora é poco ed inoltre gli Aquilani non desiderano certo il piano di ricostruzione voluto dal Premier. Loro vogliono veder rivivere il loro centro storico. Io anche. E sono con loro.