Sito denuclearizzato

venerdì 9 gennaio 2009

Energia Nucleare? vediamo.

Vorrei rifarmi ad uno degli ultimi interventi di Progvolution (lo trovate qui), in riferimento alla crisi energetica ed alle ultime affermazioni del Ministro Scajola, per dire la mia sul nucleare.
Premetto che mi piacerebbe chiamare in causa, virtualmente, anche il Ministro stesso.
Spulciando un po' di quà ed un po' di là, sono riuscito a recuperare nella mia libreria un testo molto interessante, la cui lettura consiglio a chi fosse interessato ed a chi non lo conoscesse. Si tratta di "La Festa è finita" (2003) di Richard Heinberg, e forse molti di voi lo conoscono già.
Nel testo si affrontano, in maniera molto chiara, le tematiche energetiche a partire dagli albori (età del fuoco, per intendersi), attraverso il boom degli anni '50-'70, fino alla crisi degli ultimi dieci anni ed alle possibili alternative ai combustibili fossili.
Proprio in merito all'energia nucleare, lo scrittore e scienziato fornisce un quadro abbastanza interessante, che mi piacerebbe riassumere.
Innanzitutto in molti stati mondiali l'energia nucleare consente la produzione di grosse frazioni dell'energia elettrica consumata: negli Stati Uniti circa il 20%, in Francia il 77%, in Belgio il 56%, in Svezia il 49%.
In tutto il Pianeta sono installati circa 442 reattori ed in Europa occidentale, ma potremmo dire in Occidente, nella sua interezza, la Francia è l'unico stato che ancora installa nuove centrali. Gli Stati Uniti, per intendersi, è dagli anni '70 che non posano più pietre per nuovi impianti.
Ma perchè?
Relativamente all'energia nucleare, i punti da considerare sono sostanzialmente quattro:
1) Abbondanza: chi appoggia il nucleare incondizionatamente vi dirà che la disponibilità di tale fonte energetica è praticamete illimitata; ebbene, i reattori tradizionali usano uranio, un metallo ben definito e finito che si trova sul nostro Pianeta, la cui estrazione è molto pericolosa e la cui lavorazione produce circa 100 volte le scorie (anch'esse radioattive), dello smaltimento a fine vita; inoltre, in quanto metallo, la sua presenza sulla crosta terrestre non è ovviamente illimitata e buona parte dell'energia spesa in fase estrattiva deriva, guarda un po', proprio dal petrolio; ci sarebbe l'alternativa dei cosiddetti reattori autofertilizzanti, che però al momento non godono di molta fortuna per i costi proibitivi: si pensi che il reattore francese Superphoenix nei suoi primi dieci anni di installazione ha lavorato, complessivamente, per meno di un anno;
2) Pulizia: ci raccontano che l'energia nucleare è pulita, nel senso che non ha emissioni di CO2 o gas di scarico; certo, verissimo, ma solo durante l'utilizzo pieno del materiale fissile all'interno dei reattori: nessuno mette mai in conto l'inquinamento provocato dalle attività estrattive (in termini di combustibili fossili e di scarti di lavorazione, poichè l'uranio va preparato e raffinato, prima di poter essere utilizzato nei reattori nucleari), per non parlare dello smaltimento delle scorie radioattive: nessun Paese occidentali, nonostante i quasi cinquant'anni di energia nucleare e l'esperienza accumulata, è ancora riuscito a creare dei siti d'alto livello per lo stoccaggio delle scorie radioattive;
3) Praticità: ci raccontano che il combustibile nucleare ha la più alta densità energetica e che l'energia elettrica prodotta è praticamente gratis; la prima affermazione è vera se si considera, come detto, materiale fissile "depurato", e questo comporta ingenti spese ed inquinamento; la seconda affermazione è smentita dall'esperienza diretta di tutti coloro che, a conti fatti, l'energia elettrica la pagano, mettiamo anche 1,8-2,2 cent/kWh in meno di quella prodotta in maniera tradizionale: ebbene, ma come poter pensare che il costo del kWh contenga solo la componente di inizio attività della centrale e di fine attività della stessa? come non considerare che, in termini sociali ed ambientali, il costo del kWh nucleare nasce nelle miniere in cui viene estratto l'uranio e termina nei siti di stoccaggio e nel decomissioning della Centrale (attività di chiusura, svuotamente circuiti, messa in sicurezza, ecc, ecc, ecc)?
4) Sicurezza: l'energia nucleare è in effetti molto più sicura di quanto non si creda, la probabilità che una persona muoia per colpa del nucleare sono di gran lunga inferiori al rischio di morte per incidente aereo, ma un disastro nucleare (la storia ne propone un triste elenco come Tree Miles Island e Chernobyl), può coinvolgere migliaia se non milioni di individui; inoltre una centrale nucleare è un insieme tecnologico molto complesso, all'interno del quale tante cose possono andare storte: dove si vorrebbe installare, in Italia, la prima Centrale? tutte le zone sismiche sarebbero ovviamente da escludersi, così come i centri abitati, per motivi di evacuazione; direi che su territorio nazionale non è che resti poi molto spazio.
Saluti

10 commenti:

la nave delle idee ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
la nave delle idee ha detto...

Io non sono contrario a priori al nucleare, ma vista la scarsità e la difficile reperibilità dell'uranio, i costi di mantenimento e di smaltimento, oltre ad altre problematiche logistiche penso sia impossibile pensare che il futuro energetico del mondo possa fondarsi su questo modello di nucleare.
Rimane aperto il discorso della fusione nucleare, ma quella è purtroppo ancora fantascienza.... comunque l'italia è bene che continui a partecipare ai gruppi di ricerca mondiali sul nucleare e continui a svilupparne la tecnologia, per non rimanere impreparata se e quando si dovessero sviluppare tecnologie rivoluzionarie in questo settore... vedi appunto fusione nucleare ecc...

P.S: Ho fatto un colegamento a questa discussione sul mio blog...

..:: Symbian ::.. ha detto...

Spendere un mare di soldi ora per raggiungere tra 15 anni una tecnologia già vecchia. Per produrre tra 15 anni il 5-10% del fabbisogno nazionale.
Ancora non sappiamo che farcene delle vecchie centrali e di tutte le scorie in giro per il paese. Una puntata di Report sul nucleare insegna tante cose.

W il solare
W l'eolico
W il geotermico
W qualsiasi fonte di energia pulita. Tutto il resto a questo punto è da scartare.
Abbiamo gli strumenti...ma questi governi (parlo a livello mondiale) hanno troppo le mani in pasto per avere il coraggio di cambiare!

http://cristianbelcastro.blogspot.com

andreacamporese ha detto...

Sì, beh, credo sia chiaro dal mio intervento come la penso... sono fondamentalmente d'accordo con Symbian e La Mente Persa, anche se credo che ad oggi le fonti rinnovabili non possano nemmeno avvicinarsi alla "fame energetica" del Pianeta. Mi trovo quindi in accordo con Cesare Augusto, quando dice che è giusto proseguire nella ricerca. Da qui a dire che in Italia installeremo una Centrale, però, ne passa.
Saluti

progvolution ha detto...

Ottimo post che riassume benissimo la questione.
Io rimango contro il nucleare e ritengo che una politica energetica non miope dovrebbe investire pesantemente su fonti rinnovabili e totalmente "pulite".
Purtroppo certe scorciatoie e una mancanza di sensibilità ecologica sembrano portare la destra italiana a fare del nucleare un cavallo di battaglia
Un saluto
Sussurri obliqui</a

Dario (Italianoallestero.com) ha detto...

Chiarificatore, non c'è che dire.
Grazie.
Blogger

Stefania ha detto...

Riguardo alla difficoltà di trovare dei siti adatti dove mettere queste eventuali centrali nucleari ,oltre il poco spazio che offre il nostro territorio ,credo che non basterebbe l'esercito per far accettare a i cittadini interessati una centrale.Prevedo ben peggio di quel che successe a Napoli per le discariche,anche con una tecnologia super sicura solo per trovare il posto adatto e per farlo accettare ai cittadini ci vorebbero anni.

Anonimo ha detto...

Ciao. ho cercato il post su Don Chisciotte. qual è il link?

Andrea De Luca ha detto...

ciao!
complimenti per il blog! bravo!
ti andrebbe uno scambio link? Il mio è www.diegogarciablog.blogspot.com
Fammi sapere
A presto

Anonimo ha detto...

Una riflessione anche da parte mia su un argomento, il nucleare nello specifico e l'approvigionamento energetico più in generale, che è destinato ad avere un'importanza sempre più rilevante negli anni a venire.
Gli altri commenti proposti esprimono già il senso della mia posizione. Ribadisco comunque lo stesso scetticismo della maggior parte di voi verso la politica energetica del nostro governo, anche se vorrei precisare alcuni distinguo...
La mia avversione verso l'idea di un ritorno al nucleare è motivata soprattutto dalla grande sfiducia che nutro rispetto alla capacità del governo di compiere scelte realmente indirizzate al "bene della collettività".
È quantomeno sospetto il fatto che si voglia imporre la "strategia nucleare" senza prima aver redatto un coerente Piano Energetico Nazionale. A rigor di logica, si dovrebbe in primo luogo incaricare una commissione, coordinata dall'Enea, per definire lo stato attuale del nostro sistema energetico, le carenze, le problematiche strutturali, e quindi le possibilità di sviluppo, IN RELAZIONE alle strategie comunitarie ed IN RISPETTO degli obblighi sottoscritti nei vari consessi internazionali. È singolare come un Paese in teoria industrializzato come il nostro, non abbia mai rinnovato il prioprio Piano Energetico Nazionale dalla fine degli anni '80!!
E, date queste premesse, è difficile non notare, proseguendo nel ragionamento, come un sistema energetico basato sull'energia nucleare sia di fatto in grado di muovere gli interessi della "grande industria" (mi riferisco all'industria pesante, ai colossi storici - ed ora in crisi - del nostro Paese) , molto più di quanto non possa farlo (almeno in Italia...in America Obama la pensa diversamente) una politica di incentivi alle energie rinnovabili. Da un lato col nucleare si parlerebbe di investimenti miliardari, concentrati nelle mani un ristretto manipolo di politici, imprenditori e grandi industriali (con mazzette direttamente proporzionali all'entità degli investimenti); dall'altro lato, con le rinnovabile si dovrebbero promuovere molti piccoli investimenti, a supporto del vario mondo del mercato del rinnovabile, e che andrebbero a favorire la piccola media imprese, il mercato degli installatori, dell'impiantistica, come anche quello della ricerca e dell'innovazione. È evidente che con un sistema di questo tipo verrebbe di molto limitata la possibilità di controllo da parte della classe politica al potere, come anche la possibilità di ottenere quei "vantaggi" economici indiretti che sono oramai prassi del costume politico italiano.
Quindi, condendo le ipotesi qui esposte con le reiterate esternazioni di disinteresse per le tematiche ambientali, espresse da diversi membri dell'esecutivo, ne deriva, secondo me, un teorema abbastanza convincente di quale possano essere i reali obiettivi che si celano dietro agli solgan del ritorno al nucleare, del ritorno all'autarchia (sic!!!) energetica, slogan per giunta di mussoliniana memoria...

Tuttavia, da questo a sparare a zero sull'energia nucleare o a celarsi dietro la pia illusione che le sole energie rinnovabili possano estinguere la fame energetica del nostro Paese (come affermato da molti fondamentalisti ambientali nostrani), beh, diciamo che secondo me il passaggio è tutt'altro che scontato e meriterebbe diverse approfondite riflessioni, cosa che mi auguro possa aver luogo, magari attraverso futuri interventi su questo blog.