Sito denuclearizzato

martedì 6 gennaio 2009

La Citazione: il Coraggio di Vivere

Ok ragazzi, oggi mi va di abbandonare per un attimo le tediose tematiche politicoambientalmoraleggianti e di parlare di qualche cosa di un po' più leggero, ma non necessariamente: la lettura. Io sono uno che legge molto, un libro dopo l'altro, e mi piacerebbe arricchire questo mio blog anche con le letture che porto avanti, con qualche piccolo commento, qualche citazione, di tanto in tanto, qualche nota su quale lettura mi abbia lasciato qualche cosa e perchè, o al contrario abbia reputato del tutto tempo perso.
L'amore per la lettura lo devo sicuramente a mia mamma e mia nonna, due grandi divoratrici di libri, ed io credo di esserne degno erede.
Al momento sto leggendo "Dialettica di un Periodo di Transizione dal Nulla al Niente" di Viktor Pelevin, forse uno dei più rappresentativi scrittori russi contemporanei. Ho comprato il libro per via del titolo (sono un amante delle frasi arzigogolate), e devo dire che scorre facile e piacevole, nonostante affronti temi e problematiche della Russia moderna molto seri anche se in chiave ironica e grottesca.
Vorrei lasciare qui la citazione di un passo che mi è piaciuto molto per lo stile in cui è scritto e per l'argomento (il coraggio di vivere), soprattutto perchè lo trovo in perfetta sintonia con quanto espresso da Progvolution nel suo Sussurri Obliqui qui. Il contesto è il seguente: è sera, ed il protagonista (Stepa), travestito da predicatore con lunga barba e tonaca, si trova su di un treno dove ha in mente di uccidere un suo rivale in affari. Aspettando il momento giusto per entrare in azione si porta nella carrozza ristorante dove, con il terzo bicchiere di whisky in mano, si mette a guardare un film (Spiderman) inframmezzato di tanto in tanto da una pubblicità, che vede un giapponese ad un karaoke cantare proprio "Spiderman".
"... Se ne rimase un po' a riflettere sul giapponese dello spot, il quale l'aveva impressionato molto di più del film, che aveva già visto. Il numero eseguito dal giapponese era molto più audace di tutti quei salti in digitale da un tetto all'altro. Sgobbare una vita intera facendo un lavoro insensato e bruciando la tua mezz'ora al giorno di tempo libero per entrare in un karaoke-bar, allargare la faccia in un sorriso bonario e cantare qualche cosa su "sipderman", tutto ciò implicava una tale mistica impavidità che al confronto tutti i gesti eroici del kamikaze finivano per sembrare una bambinata. Chi aveva detto che nella cosiddetta società aperta scompare l'eroismo? Soros, forse? "Al contrario", riflettè Stepa. "Non resta più altro che puro eroismo". ... "
Credo che questa frase sia la metafora della vita di moltissime persone, impegnate ogni giorno a farsi un mazzo quadro con il solo scopo di sopravvivere e far sopravvivere la propria famiglia.
Saluti

3 commenti:

progvolution ha detto...

Condividere i distillati di lettura è una cosa che io personalmente apprezzo moltissimo, ne abbiamo bisogno perchè per quanto accaniti ognuno nelle sue letture esclude tantissimo.

Il tempo è l'unico bene di cui disponiamo, come lo sprechiamo o come ci obbligano a sprecarlo dovrebbe essere l'unica preoccupazione sensata
Sussurri obliqui

Kristel ha detto...

Lo leggerò! GRazie per la segnalazione.

Maurizio Spagna ha detto...

E MI PARVE
..la malinconica coscienza è dei poeti mentre il coraggio di vivere
è degli uomini..
il coraggio di descrivere un suicidio è nei poeti stessi o immaginari
mentre la voglia di sorridere, la voglia di continuare, la voglia di nascere per morire
è parte degli uomini
di buona volontà e di buona incoscienza..
Maurizio Spagna

E mi parve
il bianco lastricato
quel poco esitato
fu fatto schiaffo
di un gesto in confusione

e se fosse in me
di maggior rilevanza
la compagnia

mi fermerei ancora sul molo

a voltare il verso del mare
a vomitare
quei pallidi cenni d’incendio
e a venir fanciullezza
in un ciuffo di sole…
Spericolato in confidenza.

Ma il nero lastricato
quel tanto è tramontato
smorto
e in disordine
tacque dell’usuale
vestito distinto e socchiuso.

E mi parve
l’ondata indifferente
e tacqui per sempre
balbettando…
Un tuffo calato nella sera.


di Maurizio Spagna
www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com
L’ideatore
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-