Il Presidente Napolitano, in virtù del ruolo che ricopre, richiama nuovamente l'opposizione (leggi Di Pietro) ad una condotta un po' più consona al ruolo ricoperto, ad un basso profilo, ad un tentativo di dialogo persistente con il Governo. Tutto questo per non svuotare di significato le istituzioni agli occhi dei cittadini, che ormai vedono nella politica solo un baraccone da avanspettacolo di litigiosi personaggi, fra i quali troneggia il Re del Menefreghismo, Silvio Berlusconi.
Mi piacerebbe poter parlare direttamente con il Capo dello Stato, davanti ad una tazza di caffè, o con una birretta fredda, in questa estate afosa e densa di acquazzoni e, come due vecchi amici, poter affronatre la questione. Vorrei potergli rivolgere queste parole, quasi fraterne per il rispetto che nutro nei confronti suoi e del ruolo che ricopre.
Caro Presidente Napolitano, capisco perfettamente la Sua posizione e non posso fare altro che accettarla, visto il Suo ruolo istituzionale. Ma credo anche che Lei debba capire, che la politica passa per scontri talvolta aspri, per lotte ideologiche e di decoro, e adesso, dopo quindici anni di Berlusconi imperante, alcuni ne hanno le scatole piene.
La linea buonista, quel politically correct che abbiamo ereditato dagli americani e che sa tanto di democristiani (io e te la pensiamo diverasamente, ma non posso che rispettare la tua posizione senza male parole), ha portato l'Italia nel vortice del menefreghismo, della povertà culturale ed ideologica e senza ideologie, si sa, la politica è arida come un deserto pietroso.
Con tutto il rispetto, Presidente, penso che anzi il PD sia fin troppo dolce nelle sue uscite, fin troppo accondiscendente con lo scarsissimo decoro che invece il Berlusconismo dimostra. E non sto parlando di guerriglia urbana o terrorismo, sia ben chiaro, ma di semplice opposizione per risvegliare le coscienze della gente. Un urlo che la politica dovrebbe scaricare, un mare di anticorpi contro un virus culturale che si abbatte su di noi in ondate quotidiane.
E' ora di finirla, è ora di abbassare nuovamente ai livelli degli anni '70 la disponibilità ad accettare il malaffare, è ora di riportare a livelli di decoro la nostra assuefazione all'inciucio ed al vilipendio delle istituzioni e quindi, di rimando, di noi cittadini.
Caro Presidente.
Saluti
Mi piacerebbe poter parlare direttamente con il Capo dello Stato, davanti ad una tazza di caffè, o con una birretta fredda, in questa estate afosa e densa di acquazzoni e, come due vecchi amici, poter affronatre la questione. Vorrei potergli rivolgere queste parole, quasi fraterne per il rispetto che nutro nei confronti suoi e del ruolo che ricopre.
Caro Presidente Napolitano, capisco perfettamente la Sua posizione e non posso fare altro che accettarla, visto il Suo ruolo istituzionale. Ma credo anche che Lei debba capire, che la politica passa per scontri talvolta aspri, per lotte ideologiche e di decoro, e adesso, dopo quindici anni di Berlusconi imperante, alcuni ne hanno le scatole piene.
La linea buonista, quel politically correct che abbiamo ereditato dagli americani e che sa tanto di democristiani (io e te la pensiamo diverasamente, ma non posso che rispettare la tua posizione senza male parole), ha portato l'Italia nel vortice del menefreghismo, della povertà culturale ed ideologica e senza ideologie, si sa, la politica è arida come un deserto pietroso.
Con tutto il rispetto, Presidente, penso che anzi il PD sia fin troppo dolce nelle sue uscite, fin troppo accondiscendente con lo scarsissimo decoro che invece il Berlusconismo dimostra. E non sto parlando di guerriglia urbana o terrorismo, sia ben chiaro, ma di semplice opposizione per risvegliare le coscienze della gente. Un urlo che la politica dovrebbe scaricare, un mare di anticorpi contro un virus culturale che si abbatte su di noi in ondate quotidiane.
E' ora di finirla, è ora di abbassare nuovamente ai livelli degli anni '70 la disponibilità ad accettare il malaffare, è ora di riportare a livelli di decoro la nostra assuefazione all'inciucio ed al vilipendio delle istituzioni e quindi, di rimando, di noi cittadini.
Caro Presidente.
Saluti
2 commenti:
Napolitano dovrebbe invitare ad evitare non le polemiche, ma di causare polemiche più che giustificate, data la natura dei provvedimenti che le provocano. O forse, di fronte alla dittatura fascista, secondo il nostro Presidente, Giacomo Matteotti avrebbe dovuto anche lui "abbassare i toni"?
ciao grazie per essere passato dal mio blog... mi è molto piaciuta la tua lettera al presindente della repubblica.... e in questo caso la penso esattamente come te....
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