Mentre, come al solito, in Italia imperversano leggi incostituzionali votate a colpi di maggioranza, ed il Premier continua a far parlare di sè senza vergogna, con flirt ed incontri "particolari" alla vigilia di uno scivolosissimo G8, vengo a conoscenza di un paio di cose molto interessanti che hanno a che fare con l'Iran.
Con tutto quello che succede nel nostro Paese e con i grossi problemi che abbiamo, non va più molto di moda interessarsi di quel che accade all'estero, anche perchè difficilmente è peggio di quel che si vede qui da noi.
L'Iran è un caso a parte.
Un mio caro amico, che spero parteciperà presto ad una breve discussione sul mio blog, ha stretti legami con questo Paese islamico, tanto per cominciare per il fatto che la sua ragazza è iraniana e vive a Padova da circa undici anni.
Si capisce bene, quindi, come mai abbiano seguito con acceso interesse i fatti degli ultimi tempi: le elezioni, le rappresaglie organizzate da Ahmadinejad, le manifestazioni e l'annuncio, un paio di giorni fa, che sarà fatto sciopero islamico (siccome scioperare è illegale in Iran, e si rischia per questo l'impiccagione, si indice sciopero islamico cioè ci si astiene dal lavoro e si va in moschea: l'unica forma di protesta ammessa dal Corano).
Parlando con loro, sono venuto a sapere quanto segue, che cercherò di approfondire al meglio nei prossimi giorni.
In Iran, a causa delle manifestazioni di protesta organizzate contro Ahmadinejad, sono state arrestate circa 2.000 persone e ne sono state ammazzate almeno un centinaio.
Sono scomparsi alcuni dei più impegnati Blogger iraniani, che per tutto il corso delle elezioni e successivamente hanno cercato di far conoscere al mondo esterno cosa stesse accadendo. Gli stessi Blogger che avevano denunciato, in una cronaca minuto per minuto, l'uso di acido sulla folla di manifestanti. L'acido sarebbe stato scaricato da elicotteri che avrebbero sorvolato il corteo non autorizzato.
Dopo l'arresto dei trascinatori, naturalmente, le masse sono rimaste spiazzate ed ora lo sciopero islamico non si sa bene a che cosa porterà. Ahmadinejad sa benissimo che, tagliando le teste pensanti del movimento di protesta da buon tiranno quale è, riuscirà a zittire il dissenso.
Inoltre sono state chiuse la maggior parte delle linee di comunicazione, a partire da Facebook e Twitter. Gli sms sono stati disattivati su tutti i cellulari per un paio di settimane, e le linee telefoniche messe sotto stretta sorveglianza.
Infine Siemens-Nokia hanno venduto al governo iraniano (questo a dire il vero prima delle elezioni), un pacchetto software per la sicurezza nazionale, che consentirà di controllare tutti gli utenti internet, individuando i facinorosi tramite mail o contatti in rete.
Le proteste sono però riuscite a produrre una riconta dei voti, ed il Consiglio dei Guardiani si è pronunciato ammettendo, senza troppo clamore, che circa tre milioni di voti non tornano alla conta. Il problema è che in Iran esiste ancora una fortissima organizzazione tribale, dove il capo spirituale, che decide della vita degli abitanti del suo villaggio, impone la scelta di voto. La maggior parte di coloro che avrebbero votato Mousavi sono all'estero, o per studio o perchè fuggiaschi politici, e non sono impossibilitati, ovviamente, a tornare nel loro Paese per esprimere un voto contro il tiranno.
Mi scuso per la frammentarietà delle notizie, ma cercherò di approfondire, come detto, nei prossimi giorni.
Nel frattempo ho trovato un interessante dossier a questo link, sul sito di PeaceReporter.
Qui invece un video sulla manifestazione del 15 Giugno 2009, contro la rielezione di Ahmadinejad.
Sui tetti sono appostati cecchini Basiji. Alla radio giungono notizie di recarsi negli ospedali, ma si tratta solo di trappole, poichè i cecchini usano le autoambulanze e gli ingressi agli ospedali per fare il tiro al bersaglio (Neda, la ragazza divenuta ormai famosa è morta così).
Qui il blog di Vincenzo Cairoli, dove potete leggere alcune notizie interessanti. Noterete che alcuni video sono stati rimossi o non ne viene permessa la visualizzazione.
La manifestazione
Scontri di piazza
La morte di Neda
Scontri di Piazza
5 commenti:
la situazione iraniana è complessa. Tempo fa ho avuto modo di approfondire un po' il passato di al adhaminejad e ho scoperto che ha avuto dei rapporti non proprio innocenti con l'amministrazione Reagan e la CIA.
La situazione non mi é chiara, non so se me lo sarà mai, certo é che per protestare nessuno dovrebbe mai morire. Ma lo stesso Adhaminejad, quando insediato e in seguito nella sua politica, ha sempre spiazzato per come a modi sembrasse essere contrapposto all'immagine che i media davano di se.
spero di leggerti presto in merito per cercare di apprendere altre notizie.
Non conosco esattamente la storia e gli eventi che si sono susseguiti in Iran. Ma sono d'accordissimo con En che dice che "per protestare nessuno dovrebbe mai morire".
Il nostro, purtroppo, è un paese cieco e sordo, nel quale contano le frivolezze e non le cose importanti.
Grazie per le notizie che proponi, sempre interessanti.
A presto:)
La situazione é complessa e drammatica. Purtroppo gli occidentali poi non si fanno scrupolo anche a commerciare con i dittatori e per dare loro tecnologia che li aiuti a reprimere la libertà.
è sempre bello trovare qualcuno che non si limita a parlare di politica interna. grazie per essere passato tra le mie pagine,
a presto,
tommi
No, l'Iran non è un dramma nascosto, perlomeno non in questo periodo nel quale di tutto si deve parlare nei telegiornali fuorchè delle nostre miserie.
L'Iran è un dramma, la Palestina è un dramma, buona parte dell'Africa è un dramma, andarsi a fare un giro da Tommy per averne conferma.
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