Ieri sera, in un sabato scandito dalle discoteche o da qualche partita di calcio, me ne sono andato alla Festa de l'Unità... ehm, scusate, Festa Democratica provinciale di Padova, a mangiarmi un pollo ai ferri con qualche amico. L'obiettivo della serata non era riempirsi lo stomaco delle tradizionali pietanze (quanto divertimento a lavorare come volontario alla Festa de l'Unità), ma il dibattito con Piero Fassino.
Ufficialmente il tema erano le amministrazioni locali proiettate nel futuro, argomento di cui so poco e, se devo dire la mia, anche poco coinvolgente per i non addetti ai lavori. Tuttavia Piero, incalzato anche dalle domande della ragazza che conduceva il dibattito, si è ampiamente espresso sull'attuale Governo Berlusconi, sulla crisi che si sta producendo nel Centro-Destra, sul Congresso del PD di fine Ottobre e sul sogno legato al nuovo partito, il PD appunto.
Al di là dello spessore dell'uomo e del politico, che ho sempre apprezzato, devo dire che sono emersi alcuni interessanti elementi.
Il primo è che il Governo ha in programma più di 40 Grandi Opere, per le quali i progetti in sè sono stai approvati ma è stata stanziata una copertura non superiore al 15% del singolo costo per ciascuna opera. La logica conclusione è che i cantieri non verranno mai aperti, poichè nessuna azienda mondiale si potrebbe accollare il rischio di intraprendere opere, la cui copertura ufficiale prevista ammonta al solo 15% della spesa complessiva.
Il secondo elemento interessante è legato alla crisi che si sta producendo nel centro destra, ed allo smarcamento di molte "anime" del PdL. La radicalizzazione della Lega su certe questioni, il movimento nascosto di correnti più vicine alla sinistra o al centro e l'esprimersi di personalismi (si pensi al Partito del Sud), sono secondo Fassino la riprova che si sta pensando seriamente al dopo Berlusconi, e che il Paese non vede e non percepisce una leadership forte, che spazzi via ogni velleità di "io ce la faccio meglio da solo". Nessuno sa, ovviamente, quando sarà questo "dopo" ma tutti si stanno preparando.
Il terzo elemento di discussione è stata, naturalmente, la crisi economica, per fare fronte alla quale USA, Francia, Germania ed Inghilterra hanno messo in circolo grandi quantità di denaro ed hanno pesantemente investito sulle esportazioni. L'Italia, invece, è ferma al palo, perchè le politiche interne hanno previsto essenzialmente un'iniezione di soldi alle banche, che però non hanno rimesso in circolo la liquidità, ed una chiusura su politiche autocratiche di stampo ottocentesco. Le esportazioni sono state pesantemente penalizzate.
Infine il Congresso del PD e la mozione Franceschini.
Direi che Piero è stato convincente anche su questo tema. Al di là della propaganda, sul fatto che il PD è un sogno nato per guardare al futuro e chiudere con le divisioni del passato (si pensi che nel '96 l'Ulivo era una coalizione di 14 partiti; in Parlamento sedevano 39 partiti in quasi una decina di shieramenti diversi; oggi, grazie al PD ed ai meccanismi che ha innescato, tutto si è ridotto ad un terzo, a discapito forse di qualche personalismo, ma a vantaggio della governabilità), Piero si è espresso con sostanziale appoggio a Franceschini per alcuni motivi: il primo è che Franceschini è segretario da soli 6 mesi, un periodo troppo breve (anche storicamente) per poter valutare un leader; in secondo luogo Franceschini ha preso in mano il PD in un momento molto difficile e secondo Fassino ha comunque lavorato bene (si pensi alla batosta Veltroni, al caso Englaro, alla collocazione del PD in Europa); in terzo luogo il voto a Franceschini sarebbe un segnale di continuità essenziale da dare anche al Paese: cambiare segretario ad ogni singhiozzo non fa bene all'immagine; infine, in occasione dei DICO, la Chiesa aveva inviato un'indicazione molto chiara ai Parlamentari italiani cattolici di votare seocondo i dettami della Fede: i parlamentari cattolici e laici del Centro-sinistra avevano inviato una lettera in tutta risposta, dove affermavano che i dettami della Fede sono per un cattolico le regole morali più alte, nella vita, ma che quando un cattolico ricopre ruoli istituzionali, prima di tutto vengono le ragioni di Stato. Questa lettera l'aveva scritta Franceschini.
Insomma, ho sentito un Fassino motivato e convincente e devo dire, ad essere sincero, che mi ha fatto respirare per quasi un'ora quell'aria di dibattito aperto, schietto e sincero tipico delle Feste de l'Unità.
Unica nota negativa: eravamo davvero pochi, forse un'ottantina di persone.
Saluti
Ufficialmente il tema erano le amministrazioni locali proiettate nel futuro, argomento di cui so poco e, se devo dire la mia, anche poco coinvolgente per i non addetti ai lavori. Tuttavia Piero, incalzato anche dalle domande della ragazza che conduceva il dibattito, si è ampiamente espresso sull'attuale Governo Berlusconi, sulla crisi che si sta producendo nel Centro-Destra, sul Congresso del PD di fine Ottobre e sul sogno legato al nuovo partito, il PD appunto.
Al di là dello spessore dell'uomo e del politico, che ho sempre apprezzato, devo dire che sono emersi alcuni interessanti elementi.
Il primo è che il Governo ha in programma più di 40 Grandi Opere, per le quali i progetti in sè sono stai approvati ma è stata stanziata una copertura non superiore al 15% del singolo costo per ciascuna opera. La logica conclusione è che i cantieri non verranno mai aperti, poichè nessuna azienda mondiale si potrebbe accollare il rischio di intraprendere opere, la cui copertura ufficiale prevista ammonta al solo 15% della spesa complessiva.
Il secondo elemento interessante è legato alla crisi che si sta producendo nel centro destra, ed allo smarcamento di molte "anime" del PdL. La radicalizzazione della Lega su certe questioni, il movimento nascosto di correnti più vicine alla sinistra o al centro e l'esprimersi di personalismi (si pensi al Partito del Sud), sono secondo Fassino la riprova che si sta pensando seriamente al dopo Berlusconi, e che il Paese non vede e non percepisce una leadership forte, che spazzi via ogni velleità di "io ce la faccio meglio da solo". Nessuno sa, ovviamente, quando sarà questo "dopo" ma tutti si stanno preparando.
Il terzo elemento di discussione è stata, naturalmente, la crisi economica, per fare fronte alla quale USA, Francia, Germania ed Inghilterra hanno messo in circolo grandi quantità di denaro ed hanno pesantemente investito sulle esportazioni. L'Italia, invece, è ferma al palo, perchè le politiche interne hanno previsto essenzialmente un'iniezione di soldi alle banche, che però non hanno rimesso in circolo la liquidità, ed una chiusura su politiche autocratiche di stampo ottocentesco. Le esportazioni sono state pesantemente penalizzate.
Infine il Congresso del PD e la mozione Franceschini.
Direi che Piero è stato convincente anche su questo tema. Al di là della propaganda, sul fatto che il PD è un sogno nato per guardare al futuro e chiudere con le divisioni del passato (si pensi che nel '96 l'Ulivo era una coalizione di 14 partiti; in Parlamento sedevano 39 partiti in quasi una decina di shieramenti diversi; oggi, grazie al PD ed ai meccanismi che ha innescato, tutto si è ridotto ad un terzo, a discapito forse di qualche personalismo, ma a vantaggio della governabilità), Piero si è espresso con sostanziale appoggio a Franceschini per alcuni motivi: il primo è che Franceschini è segretario da soli 6 mesi, un periodo troppo breve (anche storicamente) per poter valutare un leader; in secondo luogo Franceschini ha preso in mano il PD in un momento molto difficile e secondo Fassino ha comunque lavorato bene (si pensi alla batosta Veltroni, al caso Englaro, alla collocazione del PD in Europa); in terzo luogo il voto a Franceschini sarebbe un segnale di continuità essenziale da dare anche al Paese: cambiare segretario ad ogni singhiozzo non fa bene all'immagine; infine, in occasione dei DICO, la Chiesa aveva inviato un'indicazione molto chiara ai Parlamentari italiani cattolici di votare seocondo i dettami della Fede: i parlamentari cattolici e laici del Centro-sinistra avevano inviato una lettera in tutta risposta, dove affermavano che i dettami della Fede sono per un cattolico le regole morali più alte, nella vita, ma che quando un cattolico ricopre ruoli istituzionali, prima di tutto vengono le ragioni di Stato. Questa lettera l'aveva scritta Franceschini.
Insomma, ho sentito un Fassino motivato e convincente e devo dire, ad essere sincero, che mi ha fatto respirare per quasi un'ora quell'aria di dibattito aperto, schietto e sincero tipico delle Feste de l'Unità.
Unica nota negativa: eravamo davvero pochi, forse un'ottantina di persone.
Saluti
10 commenti:
Sentire parlare i politici dal vivo ha sempre un effetto positivo e Fassino ha buone capacità di analisi, questo è fuori dubbio.
Certo è importante rimanerne ben impressionati, perchè è cosa così difficile in questi tempi...
Con che coraggio parla Fassino che quando era al governo assieme al suo partito ha portato avanti questa follia delle "grandi opere" al pari di Berlusconi.
E poi con che coraggio viene a parlare di DICO, visto che una proposta simile, supermoderata, non è riuscita a passare grazie a gente come la Binetti e Rutelli che fino a prova contraria militano nel Pd?
Caro Matteo, credo che militare non si addica molto bene a persone come la Bindi e Rutelli.
Detto questo, sono convinto (e non perche' lo ha detto Fassino), che il PD debba andare avanti, con forza (questo me lo auguro), per perdere (questo sara' necessario), quei pezzi che sono solamente pesi morti. Non sara' la risposta a tutti i nostri mali, ma al momento e' l'unica, e penso se ne debba rendere conto anche tutta quella parte della sinistra, dell'associazionismo e dei verdi che, voltiamola come vogliamo, oggi siedono fuori dal Parlamento.
Saluti
Sono meno convinto di te. Il PD resta un compromesso storico fatto partito a mio parere.
Manca di un'anima vera di sinistra, di progetti reali
Quello che dice Fassino sulle 40 Grandi Opere é vero é risaputo ed é la prova che il ponte sullo stretto forse non lo faranno mai.
Intanto però queste imprese (tra cui la impregilo) ci mangiano soldi a palate in attesa dell'inizio (se mai ci sarà) di questi lavori. E questo é un'altra vergogna.
Detto questo, le 80 persone sono poche ma la colpa é oramai di una disaffezione che si può curare solo con idee importanti, concrete e leader che sappiano davvero dimostrarsi pronti ad attuarle.
Insomma, allo stato attuale in Italia, parliamo di un miraggio o peggio di un miracolo.
Fondamentalmente siamo tutti d'accordo, ma credo anche che per avere dei cambiamenti veri (e la sinistra ed il centor-sinistra ne hanno bisogno più che mai), ci vuole tempo e forza.
Non dimentichiamoci che Prodi, ogni volta che si è candidato, ha sconfitto Berlusconi. I suoi governi sono però caduti vuoi per Rifondazione vuoi per Mastella.
Insomma, il problema di noi italiani, temo, è che vorremmo tutto e subito, senza la pazienza di aspettare il "tempo tecnico" nè la passione per partecipare al cambiamento.
Quante volte diciamo, o pensiamo, che i mali che ci affliggono sono colpa di qualcun'antro? di tutti tranne che nostra? quando inizieremo ad assumerci le nostre responsabilità e inizieremo a fare davvero qualche cosa di attivo, TUTTI ASSIEME, per questo Paese? è inutile lamentarsi di quanto schifo fa la televisione e poi continuare a guardarla(esempio metaforico).
Bisogna mettere da parte i personalismi ed i purismi ed imparare a convivere per un obiettivo comune più alto: qui non si tratta di proposte politiche diverse; qui si tratta di salvare l'Italia dallo sfacelo.
Saluti
A margine del concerto degli Yo Yo Mundi al quale ho partecipato sabato sera, nell'attesa ho ascoltato l'ex ministro Cesare Damiano e Franceschini stesso.
Premesso che dov'ero io invece la partecipazione di militanti, curiosi o partecipanti accidentali causa concerto a seguire come il sottoscritto, era numerosa, posso dirti che (soprattutto il primo) come teorie sarebbero anche stati convincenti, ma la loro preclusioni ad alleanze future con la sinistra (come se non fosse stato Mastella a far crollare tutto) indicano un percorso che porterebbe ad un'ininfluente opposizione per il resto dei secoli a venire.
In più la presenza di personaggi come Gentiloni, Rutelli e Binetti nella mozione Franceschini sia il miglior modo per allontanare chi crede fortemente in uno stato laico indipendente (nei limiti del possibile in questa nazione talebana) dalla chiesa, indi per cui mi spiace per lo "sgobbone" Piero ma proprio non potrei condividere le posizioni della sua mozione anche fossi della partita.
Credo che la chiusura verso una certa sinistra, sia dovuta al fatto che, fondamentalmente, quella "certa sinistra" nonostante la batosta elettorale stia ancora giocando a chi è più comunista. La cosa, sinceramente, mi fa piangere.
E lo dico soprattutto da uomo di sinistra, che crede fortemente in quelle idee e gliviene l'orticaria ogni volta che sente una Binetti intervenire.
Ma non posso nemmeno fare a meno di rilevare che abbiamo Berlusconi da quindici anni e che in tutto questo tempo la sinistra (e non il centro-sinistra) non è stata in grado proporre qualche cosa di nuovo.
Qui si tratta di ridisegnare la testa della gente, e la gente italiana mi spiace ma non è comunista. Ritengo quindi che, visto il periodo, bisognerebbe darci un taglio con i purismi ed iniziare a rimboccarsi le maniche tutti: lo ripeto, qui è in gioco il futuro del nostro Paese.
Bel dibattito, grazie a tutti.
Saluti
Caro Andrea,
spero che alla festa Democratica oltre a Fassino possa parlare anche un esponente della mozione Bersani, che io a differenza tua trovo l'ultima possibilità per costruire un partito vero non di plastica, imitando Berlusconi senza avere le sue tv.
Stanno accadendo diverse scorrettezze nella gestione delle risorse del partito, per esempio la gestione della Festa nazionale a Genova, Fassino non mi ha mai scritto una email in tanti anni, altra sera me ne ha scritta una ricordandomi che lui è stato Ultimo segretario dei DS invitandomi a votare Franceschini, se avesse messo il suo indirizzo magari gli avrei risposto a tono.
Nella mia città, per fortuna, si è scelto una via di parcondicio, tutte le tre mozioni hanno esposto le loro ragioni .
Sulle differenze programmatiche non mi dilungo perché penso tu sia una persona informata, come immagino tu lo sia sulla identità da dare al Partito Democratico e sulle istituzioni
democratiche della repubblica che volgiamo mantenere o cambiare.
Nel caso sia così ti segnalo sul sito di Bersani è possibile vedere gli interventi di Letta, D'Alema, Bindi, Bersani al Palalido di Milano con l'esposizione del progetto di Bersani.
http://comitatiperbersani.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2327782
http://comitatiperbersani.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2327006
http://comitatiperbersani.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2327005
http://comitatiperbersani.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2327007
Cordialmente
Maurizio
non ho il dono della sintesi e spesso faccio fatica ad esprimere i miei concetti,ma cio' che hai risposto al Russo ,caro Andrea, è esattamente quel che penso ,poi spesso la rabbia mi fa scrivere altro,ma è un'altro discorso-
sto' nel pieno dei tuoi concetti "come un pisello nel suo baccello" disse Oliver(questo per strapparti un sorriso,visti i tempi che corriamo) -
Scusate il Link giusto per il discrso di Besani è questo.
http://piazzedemocratiche.ilcannocchiale.it/
Maurizio.
Posta un commento