Bersani, in un risultato quasi scontato, vince le primarie del PD. Come più volte annunciato nei miei interventi io ho votato per Franceschini, non perchè ritenessi che fosse il cavallo vincente ma perchè convinto che, tutto sommato, avesse fatto un egregio lavoro in questi mesi. Di Bersani non mi piacevano (e non mi piacciono) due cose: il fatto che sia sostanzialmente appoggiato da D'Alema ed che sia iscritto a CL (Comunione e Liberazione).
Ad ogni modo la prova di ieri, con 3 milioni di persone coinvolte nelle votazioni del nuovo segretario, credo debba far dimenticare le differenze e stampare nella memoria, che siamo un grande popolo capace di grandi cose, soprattutto se si tratta di democrazia. Sarebbe il caso, però, che nella memoria se lo stampassero soprattutto i politici, e che si rendessero conto una buona volta che il popolo è stanco di volta faccia, di giochini da poltrona importante e di beghe di partito. Il popolo vuole politica.
Prodi e Veltroni sono sempre usciti vincitori dalla prova delle primarie o del voto, ma sono sempre stati sconfitti e silurati dall'interno stesso della loro coalizione o partito: signori, ci siamo rotti le scatole di questi giochetti.
Per superare queste logiche dovremo assistere alla diaspora di Rutelli e di qualche Teodem verso il partito di Casini? Preferisco che sia così, piuttosto che vedere il PD nuovamente lacerato dai labili equilibri attorno a testamento biologico, aborto, ecc, ecc.
E poi, scusate l'eccesso di autoesaltazione, ma la prova di ieri dovrebbe far riflettere anche il Cavaliere (anche se nulla lo ha mai fatto riflettere), ora alla caccia di un vice premier nella persona di Tremonti. Mi piacerebbe dire basta anche a lui con i giochetti e con la politica da avanspettacolo, con le promesse e le sparate disattese perchè, di fondo, irrealizzabili (togliere l'IRAP, certo, un po' come l'ICI: se con questa hanno tirato il collo ai comuni, con la prima segheranno le gambe alla sanità regionale). Mi piacerebbe che si tornasse ad una politica che si occupi dei problemi reali, della gente e delle ideologie.
Ma forse dovrò aspettare che Berlusconi si levi di torno e che, con gli anni, quanto sa lui sradicato ricresca grazie alle nuove generazioni.
Saluti
Ad ogni modo la prova di ieri, con 3 milioni di persone coinvolte nelle votazioni del nuovo segretario, credo debba far dimenticare le differenze e stampare nella memoria, che siamo un grande popolo capace di grandi cose, soprattutto se si tratta di democrazia. Sarebbe il caso, però, che nella memoria se lo stampassero soprattutto i politici, e che si rendessero conto una buona volta che il popolo è stanco di volta faccia, di giochini da poltrona importante e di beghe di partito. Il popolo vuole politica.
Prodi e Veltroni sono sempre usciti vincitori dalla prova delle primarie o del voto, ma sono sempre stati sconfitti e silurati dall'interno stesso della loro coalizione o partito: signori, ci siamo rotti le scatole di questi giochetti.
Per superare queste logiche dovremo assistere alla diaspora di Rutelli e di qualche Teodem verso il partito di Casini? Preferisco che sia così, piuttosto che vedere il PD nuovamente lacerato dai labili equilibri attorno a testamento biologico, aborto, ecc, ecc.
E poi, scusate l'eccesso di autoesaltazione, ma la prova di ieri dovrebbe far riflettere anche il Cavaliere (anche se nulla lo ha mai fatto riflettere), ora alla caccia di un vice premier nella persona di Tremonti. Mi piacerebbe dire basta anche a lui con i giochetti e con la politica da avanspettacolo, con le promesse e le sparate disattese perchè, di fondo, irrealizzabili (togliere l'IRAP, certo, un po' come l'ICI: se con questa hanno tirato il collo ai comuni, con la prima segheranno le gambe alla sanità regionale). Mi piacerebbe che si tornasse ad una politica che si occupi dei problemi reali, della gente e delle ideologie.
Ma forse dovrò aspettare che Berlusconi si levi di torno e che, con gli anni, quanto sa lui sradicato ricresca grazie alle nuove generazioni.
Saluti
3 commenti:
In quanto ai giochetti, le miserie umane non conoscono limiti.
In quanto alla vittoria di Bersani, il PDL avrà di che sfogarsi con la menzogna mediatica del comunista al potere e mi sembra abbiano già iniziato.
Il problema più grosso rimane quello di trovare dei punti fermi sulle questioni in cui c'è la frattura laico/cattolico; sul resto possono incontrarsi, anche perchè di bagarre ne hanno già fatte abbastanza.
Sei sicuro che Bersani sia iscritto a CL? mi sembra così strano...
Premesso che la tua chiusa finale temo sia più che mai veritiera, ma da quando in qua Bersani è iscritto a Comunione e Liberazione???
Cito dall'articolo da te segnalatomi:
'Bersani ha dato a “Famiglia Cristiana”, in cui ha rispolverato la sua tesi di laurea in filosofia su Gregorio Magno, Agostino e Pelagio. Il ministro l’ha riassunta dando torto marcio a sant’Agostino e ragione all’eretico Pelagio, definendoli padri l’uno dell’assolutismo e l’altro della democrazia. Peccato che don Giussani ha speso tutta una vita proprio contro il pelagianesimo, l’idea che l’uomo può salvarsi da solo, da lui giudicata “la maggior eresia del mondo d’oggi”.'
E questo credo che chiuda il discorso, no? C'è differenza fra militanza e logiche di partito.
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